Spesa per i giovani: nei bilanci dei Comuni solo 2 euro per ogni residente

Sui giovani si investe poco, almeno così si evince dall’analisi dei conti dei Comuni bresciani. Analizzando i bilanci preventivi di spesa dei 205 comuni bresciani, per il 2021, emerge come le spese dedicate ai giovani sono appunto assai ridotte: pochi euro pro capite, nella media generale, se si esclude il «diritto allo studio».
I conti sono presto fatti. La spesa totale pro capite della media dei 205 comuni bresciani, nel bilancio di previsione 2021, è pari a 2.924 euro. Tra le varie voci di spesa possiamo considerare certamente come dedicate ai giovani quelle per «L’istruzione e il diritto allo studio», che comprendono anche l’edilizia scolastica, mediamente 227,4 euro pro capite, il 7,8% della spesa totale.
Nei bilanci dei comuni c’è, poi, un’interessante voce di spesa per le «Politiche giovanili, sport e tempo libero» che, sempre nella media dei 205 comuni, prevede 162 euro pro capite, il 5,5% del totale delle spese. Ottimo, ma, entrando nel dettaglio, si osserva che, in realtà, le spese per «Le politiche giovanili e servizi dedicati» valgono solo 2,1 euro medi pro capite che corrispondono allo 0,07% della spesa totale dei comuni.
Valcamonica
Entrando nel dettaglio, spiccano i Comuni di Malonno e Sirmione. In Valcamonica un «super tesoretto» da quasi mezzo milione di euro per le politiche giovanili a Malonno, per la generazione di un paesone dell’alta Valcamonica da 3.200 abitanti. Il Comune che, sulla carta, più di tutto e dieci volte più di tutti investe sulle ultime generazioni. Un dato incredibile che ha una ragione: a Malonno il capitolo delle politiche giovanili è associato a quello del tempo libero e dello sport.
Ambito, quest’ultimo, in cui nel 2021 l’Amministrazione ha investito parecchio: per l’ammodernamento dell’intera area sportiva, per la riqualificazione del campetto da calcio, per l’efficientamento delle strutture. Un progetto che, in totale, vale circa 230 mila euro. Nel capitolo sono finiti anche i fondi per le necessità della palestra comunale e l’impegno di spesa utile a partecipare al bando regionale sulle aree sportive all’aperto (finanziamento poi non assegnato).
Insomma, gran parte della fetta delle politiche giovanili è finita, in realtà, per lo sport. Una porzione è però restata per i giovani, per circa 40-50 mila euro, ma non certo la cifra stratosferica da quasi mezzo milione, per un piccolo Comune che, nel settore, fa comunque la sua parte.
Garda
I tirocini, i progetti di cittadinanza attiva, il servizio civile, e ancora l’associazionismo, lo sport, la musica. Il Comune di Sirmione punta sulle politiche giovanili, con oltre 322mila euro di investimento. Una cifra comprensiva di più ambiti, che racconta di un’attenzione particolare che da tempo la penisola gardesana riserva ai suoi cittadini più giovani.
Circa 100mila euro sono destinati alle attività che fanno capo ai Servizi Sociali, tra cui l’Informagiovani, uno spazio gestito dalla Cooperativa il Calabrone all’interno della biblioteca comunale, dove trovare supporto per ricerca di lavoro, borse di studio, concorsi, volontariato ed esperienze culturali. Un altro progetto è il Cantiere Giovani, uno spazio pomeridiano negli oratori per l’aiuto con i compiti e altre attività formative. Un’altra parte consistente del budget comunale per le politiche giovanili, circa altri 100mila euro, è invece investita nello sport, come contributo economico alle associazioni affinché garantiscano qualità e inclusività nei servizi, e come «buono sport» per aiutare le famiglie a sostenere le spese di iscrizione.Quest’ultimo comprende anche le attività musicali, di danza e di teatro. Ben 60mila euro del totale sono poi destinati alla scuola di musica, circa 25mila al laboratorio digitale One Lab, e altri fondi sono impiegati per i progetti di servizio civile, per il progetto «On the Road» in collaborazione con la Polizia locale, e per il sostegno all’Associazione Giovani Sirmione. «Siamo certi che solo dando opportunità ai giovani possiamo consentire che esprimano al meglio le loro potenzialità, divenendo quotidianamente cittadinanza attiva al servizio di tutti» commenta il sindaco di Sirmione Luisa Lavelli.
Valtrompia
Con 17.620 addetti il settore manifatturiero è a tutti gli effetti il comparto che traina la Valtrompia. Grossomodo i confini di questo distretto equivalgono a quelli che delimitano i territori di Sarezzo, Gardone e Lumezzane. Ed è proprio qui che troviamo i Comuni che investono maggiori risorse per la formazione lavorativa dei giovani.
Un esempio che calza a pennello arriva da Gardone, dove nei giorni scorsi è stato firmato un protocollo d’intesa per il rinnovo del corso di formazione quadriennale «Tima» per la preparazione di Tecnici dell’industria della meccanica armiera. L’obiettivo è, insomma, di far conoscere ai partecipanti la tradizione armiera e di far loro acquisire le basilari competenze professionali richieste dal settore. Tra i sottoscrittori dell’accordo spiccano, oltre all’Istituto Beretta, ai Comuni di Gardone e Marcheno, alla Comunità montana e alla Provincia, anche la fabbrica d’Armi Pietro Beretta di Gardone, la Gaburri e Associati, Confartigianato Unione di Brescia, il Consorzio Armaioli Italiani e l’Associazione nazionale produttori armi e munizioni.
«Favorire un dialogo costruttivo e promuovere la collaborazione tra istruzione professionale e sistema delle imprese è fondamentale - osserva il sindaco di Gardone Pierangelo Lancelotti -, nel solco della secolare tradizione armiera della Valtrompia». L’Amministrazione Lancelotti ha inserito il corso «Tima» nel Piano di diritto allo studio comunale.
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