Sit-in di una nonna per rivedere il nipotino

La protesta venerdì davanti alla casa della figlia, con la quale ha rapporti tesi.
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I due cartelloni che le fanno compagnia sono già una spiegazione. «Voglio il diritto di essere nonna» da un lato, «Voglio vedere il mio nipotino» dall'altro.
Il piccolo in questione compirà due anni il mese prossimo. «Non lo vedo da tredici mesi», soffia flebile al limite delle lacrime. Lei, la nonna, si è appostata lì, a San Polo, fuori da casa della figlia che non sente «da molto tempo». Rapporti tesi, antiche angosce. «Eppure noi non le abbiamo fatto niente», interviene il marito.
«E guardi, non sarebbe nemmeno questo il nocciolo del problema - spiega ancora la donna - io a mia figlia non chiedo nulla, vorrei solo vedere il mio nipotino». Si illumina, a parlarne. Il piccolino aveva undici mesi l'ultima volta che si sono visti, stava per compiere un anno: «Era bellissimo», lo sguardo si accende per un attimo.
La nonna è determinata: «Io non mi sposto da qui fino a che non avrò il bimbo sulle mie ginocchia».
La donna ha iniziato a manifestare il suo tormento venerdì a mezzogiorno. Nel pomeriggio è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri cercando di invitarla a desistere, a tornare a casa. «Gliel'ho detto: io non mi muovo. Sono testarda, sa. E fino a che non vedrò il piccolo, nessuno mi convincerà a spostarmi».

Raffaella Mora

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