Se si votasse per le Politiche a Brescia il centrodestra sarebbe ancora avanti

Tra intenzioni di voto per le Politiche e la tornata elettorale regionale dello scorso febbraio. Se si vuole provare ad interpretare il sentimento politico dominante in città bisogna intrecciare questi numeri.
Il sondaggio Ipsos (qui la nota metodologica) ha chiesto agli intervistati bresciani cosa voterebbero se fossero chiamati alle urne per le Politiche.
Oggi il centrodestra salirebbe al 45,3% contro il 41,2% ottenuto lo scorso 25 settembre e in linea con il dato nazionale Fratelli d’Italia si attesta al 28,8%. Certo il partito di Meloni a livello italiano nelle scorse settimane aveva superato la soglia del 30%, ma se restiamo in ambito cittadino totalizzerebbe comunque una crescita di 5 punti rispetto alle Politiche. Mentre resta sostanzialmente immutato il gradimento per gli altri partiti del centrodestra: Lega al 10%, Forza Italia al 5,9% e Moderati allo 0,6%.
La coalizione di centrosinistra, se si votasse per il Parlamento, scenderebbe dal 33,6% al 31,8% ma con un Pd, entrato nell’era Schlein, in crescita dal 23,5% al 24,6%. Semmai a perdere consensi sono gli alleati Avs e +Europa a favore del Movimento 5 stelle in leggera crescita dal 7 al 7,8%. Calo anche del Terzo Polo Azione e Italia Viva passano dal 13,4% all’11,2%.
Ora, se dovessimo proiettare a livello locale il risultato dei due schieramenti principali la situazione sarebbe: centrodestra per Rolfi al 45,3% davanti al centrosinistra con Terzo Polo (vista la coalizione a sostegno di Castelletti) che si fermerebbe al 43%; mentre il candidato della terza coalizione Alessandro Lucà arriverebbe al 9% potendo contare sui voti del M5s (7,8%), Up (1%) e Pci (non censito nel sondaggio). Anche in questo caso un bresciano su tre sarebbe da classificare tra indecisi e astenuti.
Ultima tornata
Ma il voto nazionale non sempre ha una corrispondenza con quello locale. Certo è un’indicazione si potrebbe ottenere se dalle Politiche si passa alle Regionali e si dà uno sguardo al voto reale del 12 e 13 febbraio scorso. Emergono piccole variazioni che certificano il testa a testa ma ribalta le posizioni rispetto al nazionale: il centrodestra scende al 43,46% e il centrosinistra (togliendo il M5s, ma aggiungendo con Azione-Italia Viva) lo sopravanza al 44,6%.
Ci sono tuttavia alcune considerazioni aggiuntive da fare: alle Regionali a Brescia ha votato meno del 50% degli aventi diritto (il 47,5%), e il Pd al 38,18% ha potuto usufruire del traino di Emilio Del Bono sindaco uscente e recordman di preferenze in città (14.580).
Alle prossime Comunali il voto anche all’interno delle due principali coalizioni sarà molto più atomizzato visto che ai partiti tradizionali si affiancano una serie di liste civiche a sostegno di Castelletti e Rolfi. Per vincere al primo turno, se l’affluenza dovesse essere come 5 anni fa la soglia critica è 41.075 preferenze, se l’affluenza sarà quella delle Regionali lo soglia scende a 34.150.
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