San Filippo, polemiche incrociate tra auto aziendali e debiti

Dopo alberi e sicurezza, nemmeno la San Filippo è sfuggita al tritacarne elettorale. La società della Loggia che gestisce gli impianti sportivi comunali nelle ultime ore è al centro di polemiche incrociate. A dar fuoco alle polveri è un pezzo del centrodestra: i consiglieri comunali di Lega e Forza Italia accusano la società di «uso improprio e inopportuno di autovetture aziendali» e la Loggia di «mancato controllo».
La questione auto
È Michele Maggi (Lega) a snocciolare le cifre. Il bilancio 2020, falcidiato da Covid e lockdown, si è chiuso in perdita per 357mila euro. Quello 2021 in rosso per 203mila euro. Il Comune ha erogato sia nel 2020 che nel 2021 risorse per ripianare i bilanci. «Nel verbale del cda del 9 ottobre 2020 - attacca Maggi - si stima una perdita al 31 dicembre di quell’anno di 381mila euro ma si propone il rinnovo del noleggio della vettura per il direttore. Con un buco di quasi 400mila euro, un rinnovo che costa 12mila euro l’anno. Per 4 vetture contratti per 118mila euro. Ravvediamo inopportunità politica nel decidere per auto plug-in, per i costi».
Carburante e Telepass
C’è poi il carburante: «7.504 euro nel 2018, 6.747 nel 2019, 3.443 nel 2020, 5.064 nel 2021, nel 2022, da gennaio ad aprile, 1.844 euro. Altri 1.300 euro l’anno per i pedaggi autostradali. Per la macchina in uso al direttore ci sono viaggi fuori Brescia nel weekend soprattutto durante il Covid». Insomma, Lega e FI vogliono vederci chiaro. «Ha pesato l’assenza totale del sindaco che aveva la delega allo sport» attacca Paola Vilardi (FI). «Le responsabilità sono in capo al presidente che ha firmato quei contratti e non ha verificato gli utilizzi impropri. E poi al Comune che doveva verificare» aggiunge Simona Bordonali (Lega).
La replica
Dalla San Filippo, però, fanno sapere che le auto in uso alla società sono solo due: benefit previsti in ogni azienda. Ad uso promiscuo, quindi non solo lavorativo: ma sia chiaro, precisa il presidente Giorgio Lamberti, «non regaliamo nulla: parte dei costi viene trattenuta in busta paga». Rivendicata poi la scelta «green» delle auto plug-in. «Abbiamo 93 impianti, come ci dovremmo spostare da uno all’altro?» aggiunge Lamberti. Che ricorda poi come al suo arrivo, nel 2014, il direttore avesse già l’auto aziendale, avallata dal cda nominato dalla giunta Paroli-Rolfi.
Contropolemica
La replica del centrosinistra è invece affidata al segretario del Psi Lorenzo Cinquepalmi. «Il tema delle auto aziendali è ridicolo: esiste o no l’esigenza di averle?». Per lui il «tema vero» è quello delle difficoltà economiche della San Filippo, «che derivano dal fatto che Europa Sporting Club non paga gli affitti da tempo». Questo avrebbe portato ad un debito di Esc verso San Filippo attorno ai 700mila euro. «Se Europa Sporting Club pagasse i suoi debiti, la San Filippo non avrebbe problemi - continua Cinquepalmi -. Ed Europa Sporting Club è la società del marito della vicesindaco in pectore di Rolfi, Nini Ferrari. È il solito approccio strumentale e ipocrita della Lega: attacca su problemi marginali e non dice nulla sui veri problemi che la riguardano. Basta vedere la campagna elettorale di Rolfi: cerca di far dimenticare che è il leader locale della Lega, ma è sempre quello di 15 anni fa».
Il cda
Intanto ieri si è tenuto un cda della San Filippo: al direttore sono stati contestati alcuni elementi nella gestione dei contratti che hanno portato ai mancati introiti. D’altro canto il momento è difficile per tutte le realtà sportive. Il problema non è nuovo. Basti ricordare il «grande debito» accumulato dal Brescia Calcio. Al tempo Lamberti e Sagramola studiarono un piano di rientro di 9 anni. Anche ieri i legali erano al lavoro per un accordo transattivo. Di certo ad aprile ci sarà il rinnovo del cda della San Filippo. E il 14-15 maggio le elezioni.
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