Loggia 2023: Nini Ferrari verso Fratelli d'Italia da indipendente

Anche i partiti del centrodestra aprono le liste ai profili civici, il modello Politiche e Regionali fa scuola pure per Loggia 2023
Fabio Rolfi con Nini Ferrari - © www.giornaledibrescia.it
Fabio Rolfi con Nini Ferrari - © www.giornaledibrescia.it
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Per settimane il suo nome ha rimbalzato tra gli echi delle voci di corridoio: prima come papabile frontwoman di Italia Viva (quando il partito di Renzi voleva correre da solista per la Loggia), poi come candidata sindaco indipendente. Nini Ferrari, già alla regia di X Bs Civica, è stata «evocata» e chiamata in causa da pressoché tutti gli schieramenti: i civici già in campo, il centrosinistra e il centrodestra. E ora che la campagna elettorale entra nel vivo, il tempo delle decisioni pare essere arrivato a destinazione.

Lo scenario

Stando alle prime ricostruzioni, sulla base di un confronto programmatico, Ferrari pare che non si allontanerà da quella che Fabio Rolfi, parlando di lei, ha definito essere «casa sua»: il centrodestra. L’orientamento dell’ex consigliera sembra infatti quello di una candidatura sì da indipendente (così da rispettare il profilo civico di cui si è fatta portavoce negli anni), ma all’interno della lista di Fratelli d’Italia. Tanto che, nei corridoi, c’è già chi la vede in pole come vicesindaco (chissà...). Non solo liste ad hoc, quindi.

Nel centrodestra anche i partiti tradizionali aprono le loro porte per fare accomodare il civismo e dare spazio alla politica sommersa. L’idea è allargare il campo dall’interno, acquisendo nuove professionalità e dando casa e voce a quel popolo disperso, rimasto quasi inabissato nella convinzione che gli schieramenti classici abbiano finora lanciato segnali deboli, intermittenti, a bassa intensità.

Anche in chiave locale, insomma, la coalizione di Rolfi sta lavorando alle varie formazioni dei candidati ricalcando il modello Politiche e Regionali, dove la strada maestra è stata allargare per incamerare nuove professionalità. A sposare questo metodo è pure FdI, consapevole del fatto che non basta diventare il primo partito con i numeri. Servono più persone e più profili di competenza per ricoprire incarichi di peso. Serve - in sostanza - classe dirigente. E questo significa dialogare anche con chi, è vero, la tessera non l’ha sottoscritta, ma può condividere una visione.

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