«RomagnaNostra» a tutta velocità: la raccolta ha già superato i 286mila euro

Tra le tantissime donazioni spicca quella della Givi: 50mila euro dall'azienda che produce accessori per motocicli
Giuseppe Visenzi, titolare della Givi, con la figlia Hendrika - Foto © www.giornaledibrescia.it
Giuseppe Visenzi, titolare della Givi, con la figlia Hendrika - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La somma è davvero consistente: 286mila euro donati nel giro di pochissimi giorni. Alla raccolta fondi solidale «RomagnaNostra», promossa da Giornale di Brescia e Fondazione Comunità Bresciana con Associazione Comuni bresciani hanno già risposto in tanti. Anzi, in tantissimi. Lo dimostrano le centinaia di micro e macro donazioni che stanno facendo crescere molto rapidamente il fondo destinato ai territori alluvionati. Privati cittadini, aziende, istituzioni, sodalizi di ogni genere: ognuno sta mettendo il proprio mattoncino che si rivelerà fondamentale nella delicata fase della ricostruzione.

Tra le donazioni giunte fin qui è particolarmente consistente quella di Giuseppe Visenzi: il titolare della azienda Givi, leader mondiale nella produzione di accessori per motocicli, ha versato ben 50mila euro sul conto corrente attivato da Banca Valsabbina. «Ciò che ha spinto mio papà - sottolinea la figlia Hendrika, amministratore delegato e responsabile commerciale della ditta con sede a Flero - è la sua profonda generosità. È da sempre molto attento ai problemi sociali, soprattutto se riguardano l’infanzia disagiata, forse perché è rimasto orfano da molto piccolo. Negli scorsi anni le sue donazioni sono state rivolte agli ospedali di tutta Italia, dato il difficile periodo di Covid che abbiamo dovuto passare. Si sentiva sicuramente in dovere di aiutare il Paese a superare l’emergenza».

Giuseppe Visenzi, titolare della Givi, con la figlia Hendrika - Foto © www.giornaledibrescia.it
Giuseppe Visenzi, titolare della Givi, con la figlia Hendrika - Foto © www.giornaledibrescia.it

La storia

Una vita di sacrifici e traguardi raggiunti quella di Giuseppe Visenzi che, dopo una serie di stagioni da pilota al Motomondiale e un terzo posto nel campionato del 1969, ha deciso di cominciare l’attività di imprenditore. La figlia racconta la storia del padre con commozione: «Tutto è partito da una sua intuizione: i bauletti per moto. La sua esperienza di corridore, unita alla fantasia e vivacità mentale, lo ha portato a questa idea innovativa che rispondeva alle esigenze dei motociclisti. In realtà per dare vita ai primi bauletti papà ha dovuto fare una lunga gavetta perché servivano investimenti notevoli. Prima ha aperto un’officina e poi è diventato concessionario di moto. Infine è venuta la Givi che ad oggi ha un mercato che si estende in più di 70 paesi. Non dobbiamo però mai dimenticarci da dove siamo partiti, dei sacrifici che abbiamo fatto per raggiungere il nostro obiettivo e dei momenti bui. Anche per questo papà è così premuroso».

Aiuto agli altri

Il successo ottenuto quindi non esclude il costante pensiero di Giuseppe Visenzi verso i meno fortunati da aiutare in modo concreto. La figlia sottolinea: «Papà è un uomo sensibile e molto riservato per questo non parla mai delle donazioni che ogni mese fa. Il suo è vero volontariato perché non si aspetta nulla in cambio, nemmeno che qualcuno gli faccia dei complimenti o lo ringrazi. Spesso mi dice che nella vita è stato fortunato e quindi sente la necessità di aiutare chi lo è meno. A spingerlo sicuramente sono anche i valori della religione, dato che è molto credente». 

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