Economia

GiVi, il nuovo progetto di Visenzi non esclude la Borsa

Introdotta in azienda la figura del direttore generale, che sostituirà al «timone» il fondatore
In sella. Alcuni prodotti marchiati GiVi
In sella. Alcuni prodotti marchiati GiVi
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In GiVi non ci sarà più un uomo solo al comando. Il patron Giuseppe Visenzi a 77 anni, quaranta dei quali passati al timone del gruppo di Flero (bauletti e altri accessori per moto), ha affidato alcune deleghe di prim’ordine a un manager.

«Marco Colombo è il nostro neo direttore generale perché ha un profilo professionale che risponde alle nostre esigenze - ammette l’imprenditore -. e dalla seconda parte del 2017 si sta inserendo in azienda con l’obiettivo di sostituirmi». Visenzi comunque resterà ai vertici del gruppo bresciano, in qualità di presidente onorario, insieme alla figlia Hendrika, nella veste di amministratore delegato. Sarà ancora lui quindi a guidare il marchio GiVi in un percorso di crescita (il fatturato consolidato del 2010 era di 59 milioni di euro, mentre quello del 2016 di oltre 90,5 milioni), che può passare anche dalla quotazione in Borsa. «Ora non siamo pronti per lo sbarco a Piazza Affari» precisa Giuseppe Visenzi, smentendo l’avvio di un progetto ad hoc con importanti istituti finanziari e screditando un’intervista rilasciata pochi giorni fa a un rivista specializzata nelle due ruote. Il bresciano però non esclude questa opzione: «Parlare di GiVi in Borsa è prematuro, vedremo come si evolverà la situazione».

Il personaggio. Giuseppe Visenzi
Il personaggio. Giuseppe Visenzi

A dispetto quindi di alcune insistenti indiscrezioni, Visenzi spiega quali sono le «vere» priorità del suo gruppo: «Dobbiamo strutturarci e creare un sistema integrato tra le diverse aziende sparse nel mondo perché è una nostra necessità, non perché abbiamo l’intento di andare a breve in Borsa». In quest’ottica, stando alle parole del bresciano, si inserisce anche la figura di Marco Colombo in GiVi da fine 2017. E con lo stesso fine sono stati fatti importanti investimenti in impianti 4.0. Nel mondo. Finvis è la holding di famiglia a cui fanno capo, attraverso la Ghv Engineering, le bresciane GiVi, Metalteck, Alibrixia Nord, Kappa, Givi Tech, Techno Polymer, Area Engineering; la danese Skan Service; l’inglese Givi Uk; le transalpine Givi Concessionaires France e Kappa France; la spagnola Givi Iberica; la tedesca Givi Deutschland; le statunitensi Givi Usa Holdings, Tour and Ride, Givi Usa e Elite Excel; la malesiana Givi Asia; la vietnamita Givi Vietnam; la brasiliana Givi do Brasil; l’indonesiana Pt Givi e la cinese Dongguan Givi.

Stiamo parlando insomma di una piccola multinazionale con un giro di affari di oltre 90 milioni di euro, con un export che vale il 74% del fatturato e che conta una forza lavoro di 582 addetti (128 quelli impiegati negli stabilimenti italiani). Non solo: il gruppo di Flero vanta una stretta collaborazione con le più importanti case motociclistiche (Ducati, Bmw, Honda, Kawasaki, Suzuki, Triumph e Yamaha) e un notevole portafoglio brevetti.

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