Regionali 2023, l'affluenza definitiva: ha votato meno della metà dei bresciani

L'affluenza si ferma al 45,32%, in città al 47,54%: rispetto al 2018 c'è un calo di 30 punti percentuali. I dati comune per comune
BRESCIA: UNO SU DUE NON HA VOTATO
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Alle 15.51 arriva il dato definitivo: in provincia di Brescia le persone votanti non hanno raggiunto il 50% degli aventi diritto di voto. A seggi chiusi l’affluenza alle elezioni regionali della Lombardia 2023 si è fermata al 45,32%, due punti percentuali sotto quella del capoluogo che si è attestata al 47,54%.

Meno della metà degli aventi diritto di voto nel Bresciano ha quindi partecipato alla votazione che elegge il nuovo presidente e il nuovo consiglio di Regione Lombardia. Il dato finale conferma l’alto astensionismo che si era già intuito ieri, domenica 12 febbraio, prima giornata di voto, che per la provincia di Brescia si era chiusa con 34,21%, meno della metà rispetto alle Regionali del 2018 (76,54%).

L’affluenza nel Bresciano è comunque sopra la media regionale, pari a 41,67%, contro il 73,81% di cinque anni fa. In entrambi i casi si tratta comunque di un crollo consistente della partecipazione al voto, di oltre trenta punti percentuali. Ed è un calo grosso anche se comparato all'affluenza delle elezioni politiche di settembre 2022, quando andò a votare il 73,43% degli aventi diritto.

Il dettaglio dell’affluenza nei comuni bresciani

 Solo 34 Comuni su 205 hanno raggiunto o superato la quota del 50%. Il Comune bresciano più virtuoso è stato Bienno, dove ha votato il 63,36% degli elettori. Nella top 5 dei comuni bresciani con l’affluenza più alta vince la provincia: dopo Bienno, ci sono Irma con 60,98%, Paspardo con 60,96%, Longhena (59,24%) e Monte Isola (580,04%). Da notare che a livello territoriale in media in Valcamonica si sono registrati livelli di affluenza più alti rispetto al resto della provincia. In fondo alla classifica ci sono invece tre comuni della Valsabbia: Odolo con il 32,2%, Magasa con il 35,07% e Pertica Bassa con 35,26%.

Brescia città si ferma al 47,54%, che significa che hanno votato 70.015 persone su 147.264 che ne hanno diritto. Sia alle elezioni regionali del 2018 sia a quelle del 2013 l’affluenza era stata più del doppio, rispettivamente del 74,37% e del 79,76%.

I confronti con il 2018 e il 2013

Si stanno confrontando i dati dell’affluenza con quelli delle precedenti elezioni regionali del 2018 e del 2013. Da una parte è normale perché si tratta degli ultimi dati disponibili, ma ci sono comunque differenze importanti che vanno tenute presenti perché rendono il paragone utile per un primo raffronto ma non particolarmente adatto a un’analisi più approfondita.

Cinque anni fa si votava infatti per le regionali in un’unica giornata e in contemporanea anche per le elezioni politiche, che quindi hanno assicurato una maggiore partecipazione al voto. Anche nel 2013 si votava anche per le politiche, ma su due giorni come è accaduto quest’anno. Il paragone più adatto con la situazione attuale potrebbe essere quello del 2010, quando si votò su due giorni e unicamente per le regionali. Però da allora sono passati 13 anni, che per la politica italiana somigliano a un’era geologica e infatti oggi le forze politiche e il peso nelle alleanze sono diverse rispetto a quelle di allora. Il confronto è comunque impietoso: l’affluenza, nel Bresciano, fu del 67,98%, la media regionale del 64,64%.

Guardando i dati del 2018 e del 2013, l’affluenza finale della provincia di Brescia era stata 75,56% e 60,71%. Più nel dettaglio si nota che Collebeato si conferma un comune in cui la partecipazione al voto resta tra le più alte (come accaduto anche alle ultime elezioni politiche): cinque anni fa andò a votare l’82,62% degli aventi diritto, dieci anni fa l’87,54%. Anche a Longhena oltre l’80% degli elettori era andato a votare sia nel 2018 che nel 2013. In entrambi i casi si registra però un calo di circa 20 punti percentuali. L’astensionismo nei piccoli comuni valsabbini registrato quest’anno è comunque in tendenza con quella delle scorse elezioni regionali, che vedevano in fondo nel 2018 appunto Magasa, Valvestino e Pertica Bassa e nel 2013 di nuovo Magasa, Valvestino e Capovalle.

Per quanto riguarda Brescia città il dato dell’astensionismo riflette quello regionale. Nel 2018 il capoluogo si collocava nella seconda metà (151esima) della classifica provinciale dell’affluenza con però 74,37%, cinque punti in meno del 2013 (79,76%) ma comunque molto più stabile rispetto al crollo attuale.

Il confronto con la Lombardia

Rispetto al resto delle province lombarde, il dato dell’affluenza bresciano si attesta comunque, per quanto basso, primo e dunque sopra la media regionale: 41,67%. Dopo Brescia arrivano Lecco (44,93%), Bergamo (44,55%), Monza e Brianza (42,53%), Cremona (42,45%), Milano (41,53%), Lodi (40,74%), Como (39,07%), Pavia (38,5%), Varese (38,49%), Sondrio (37,95%), Mantova (36,74%).

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