Raffica di furti tra via Milano e via Volturno

Colpite pizzerie, bar e ristoranti a cui sono stati rubati soldi, cibo e molte bottiglie
La porta di un locale dopo il passaggio dei ladri
La porta di un locale dopo il passaggio dei ladri
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Chi indaga è convinto che non si rubi per fame anche se gli obiettivi sono bar, ristoranti e pizzerie. Il primo obiettivo è sempre il denaro contenuto nei registratori di cassa, le bottiglie di vino più pregiate conservate nelle cantine e nei frigo a vista nelle sale.

Le dispese sono visitate, le derrate alimentari più vandalizzate per sfizio che consumate o prelevate. È un fenomeno che deve essere affrontato nel suo insieme quello che da un paio di settimane sta interessando le attività commerciali della zona a ridosso di via Milano e via Volturno. Le denunce sono nelle mani dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Locale e le indagini si concentrano verso i piccoli criminali che si nascondono tra i disperati che cercano riparo negli stabili dismessi della zona o che in questa porzione di città a ovest del centro vivono di espedienti.

Un sottobosco dell’illegalità che con operazioni di questo tipo alimenta un mercato della ricettazione che gli permette di procurarsi dosi di stupefacenti per sedare la dipendenza per qualche ora. La scorsa settimana sono state visitate la pizzeria I Sorrentino di via Zamboni, la Lampara di via Volturno, la Bella Napoli tra via del Sebino e via Montebello oltre alla pizzeria Giardino di via Fiume.

Solo qualche giorno di tregua e la serie è ripresa: lunedì notte sono stati colpiti il Laboratorio Lanzani, il Bar Le Rose e il Posto Pubblico di via Industriale oltre al Tennis Player di via Milano. Solo la settimana precedente avevamo raccolto lo sfogo delle titolari dell’Escondido di viale Italia che hanno subito tre furti in meno di dieci giorni.

La costante, in tutte le effrazioni, è stata il relativamente basso valore delle merce asportata, reso consistente per lo più dalle etichette di vino e superalcolici, ma dalle importanti spese di ripristino di vetrate, porte e finestre che i ladri hanno distrutto per farsi strada all’interno di locali e negozi. In alcuni casi i malviventi hanno usato piatti e bicchieri per mangiare e bere: stoviglie che in alcuni casi sono state prelevate e repertate dagli esperti di polizia scientifica a caccia di riscontri con impronte digitali o dna nelle banche dati.

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