Quella Ferrari rossa numero 535: la storia dell'auto da corsa guidata da Patrick Dempsey sul set

Lorenzo Buonarosa
L'attore interpreta il pilota Pietro Taruffi: la «volpe argentata» con il bolide contrassegnato da quel numero di gara vinse la Mille Miglia 1957
  • Patrick Dempsey al volante della 535
    Patrick Dempsey al volante della 535
  • Patrick Dempsey al volante della 535
    Patrick Dempsey al volante della 535
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Una Ferrari taglia il traguardo della Mille Miglia 1957, è quella del pilota Pietro Taruffi, la «volpe argentata» come lo conoscono gli addetti ai lavori per via della sua chioma bianca ha poco più di 50 anni, 51 per la precisione, e la voglia ancora di stupire. Il leggendario pilota del cavallino rampante è interpretato da Patrick Dempsey (I Diavoli e Grey’s Anatomy, le sue maggiori interpretazioni) nel film che Micheal Mann sta girando in queste ore a Piazza Vittoria. L'attore sederà sulla stessa auto da corsa che fu guidata da Taruffi, una Ferrari 315 S appartenente ad un collezionista. Numero di gara 535 quello immortalato dai fotografi alla bandiera a scacchi.  

L'arrivo della Mille Miglia 1957 ripresa dal Giornale di Brescia dell'epoca- © www.giornaledibrescia.it
L'arrivo della Mille Miglia 1957 ripresa dal Giornale di Brescia dell'epoca- © www.giornaledibrescia.it

Le caratteristiche delle Ferrari 

Un peso poco inferiore ai 900 kg con motore anteriore di 12 cilindri per 360 CV erogati a 7800 giri al minuto. Sia il telaio che il motore erano realizzati in alluminio. Una delle novità mutuate dalla grande esperienza Ferrari in Formula Uno. Una biposto (pilota e navigatore) costruita per le gare di durata, in grado di toccare i 300 km/h, e capace di chiudere 1000 miglia - cioè 1.600 chilometri - in poco più di 10 ore per una media oraria oltre i 150 km/h.  Su quella stessa auto il conte De Portago perse la vita a circa 40 miglia dal traguardo in località Guidizzolo. E del conte è anche un altro prezioso gioiello appartenente oggi ad Emilio e Massimo Comelli, due noti collezionisti bresciani, la Ferrari 857S con il famoso muso bianco. Un gioiello raro perché si tratta di un auto da corsa con 4 cilindri mentre era frequente l'uso del 12 cilindri per le gare. De Portago la usò tra il '55 e il '56 in varie gara di durata come il Gran Premio del Venezuela o la 1000km di Parigi

Il mistero sul modello 

Sul modello utilizzato dai quattro piloti Ferrari nella Mille Miglia del 1957 -Collins, Taruffi, Von Trips e de Portago- girano diverse polemiche tra i giornalisti: alcuni dicono che Collins, De Portago e Taruffi guidavano una 335S un modello aggiornato con una cilindrata maggiore e circa 390 CV altri invece sono più cauti nell’effettuare giudizi e confermano che le vetture dei quattro piloti erano tutte uguali, delle 315S. Il drake in persona, Enzo Ferrari, nel suo libro “Piloti, che gente...” parla di Ferrari “4000”, cioè delle 335S. Nessuna conferma però è stata mai data e a distanza di anni il mistero permane.  

Ferrari versus Maserati 

Queste le storie dietro all'auto che Enzo Ferrari iscrisse alla «corsa più bella del mondo» per fronteggiare i grandi rivali della Maserati, ma c'è anche un'altra storia: le «frecce blu» volevano vincere il primo alloro e investirono tutto su un modello all’avanguardia con un motore molto potente -circa 50 CV in più- ma anche molto pesante. Inoltre, assoldarono uno dei piloti più veloci del tempo Stirling Moss, l’Eterno Secondo, il pilota ad aver vinto più Gran Premi di Formula 1 senza mai essersi laureato Campione del Mondo. La Ferrari sembrava non avere le premesse per portare a casa il titolo ma gli ingegneri della Maserati non fecero i conti col destino: poco dopo la partenza Moss fu costretto al ritiro e raggiunse in officina l’altro pilota Maserati Jean Behra andatosi a schiantare il giorno prima della partenza durante i test.  

Taruffi vinse davanti all’altro pilota ferrarista Von Trips. Una doppietta che oggi Patrick Dempsey farà rivivere ai bresciani riportandoli indietro a quella serata dolce amara del 1957.

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