Quando è il call center ad appenderti il telefono in faccia

Il caso dell'utente beffato: il suo no all'ennesima proposta di cambio operatore fa chiudere la chiamata senza neppure l'ombra di un saluto
L'idea di call center
L'idea di call center
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Sul momento non ci credevo. Ho guardato il cordless, alla ricerca di un qualcosa che motivasse l’improvviso, inequivocabile segnale di fine comunicazione…

«tu-tu-tu-tu-tu-tu…».

Eppure era proprio così. E la constatazione, non amichevole, era anche la spiegazione più semplice: «Quello del call center mi ha appeso il telefono in faccia!».

È andata in questo modo. Di solito, nella pausa pranzo, trangugio qualcosa e corro via. Ma avevo una piccola grana da risolvere ed ero davanti al computer di casa. Squilla l’apparecchio. Sono consapevole di cosa si tratta, ma, volontariamente, mi consegno. «Buongiorno. Sono XX. La chiamo per conto di YY. Vorrei proporle…». Mi sforzo di essere gentile.

Racconti e film su questi ragazzi un po’ mi hanno condizionato. L’indice di molestia ancora non spegne del tutto il vago senso di colpa quando me la prendo con l’ultimo anello della catena… E allora, ecco che – mentre sto per pronunciare un «no» – do comunque una motivazione. «Non è il momento di cambiare contratto proprio in questa situazione di incertezza sull’energia… Le assicuro comunque che…».

Sto per riferire che non cambierò fornitore, nell’illusione che da qualche parte XX possa flaggare una casella che equivalga ad un rapporto del tipo «inutile ri-telefonare a breve; ma questo rimane nostro cliente, non lo perdiamo». E invece…

«tu-tu-tu-tu-tu-tu…».

È vero. L’illusione era pia. E quel ragazzo non aveva tempo per un micro-dibattito sul caro energia e sulla geopolitica. Ma sarebbe bastato un «ho capito, grazie lo stesso e buona giornata». E invece…

«tu-tu-tu-tu-tu-tu…».

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Una regola assunta individualmente o un modo di comportarsi appreso in qualche corso di formazione? Chi può dirlo… Anche se si fatica a pensare che i committenti siano del tutto all’oscuro delle pratiche attuate in nome loro. Quale strategia di marketing possa nascondersi dietro la maleducazione non è dato sapere. Ma che – anche in questo caso – si viva in un mondo alla rovescia, invece, sì.

P.S. 1: se anche venissi interpellato, non renderei riconoscibile l’autore della telefonata. Mi interessa evidenziare un fenomeno, non far subire una reprimenda a qualcuno.

P.S. 2: il giorno dopo ho trovato una chiamata proveniente dallo stesso numero. Sì, era una pia illusione.

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