Qualità della Vita: a che punto sono i bresciani? Ecco l’analisi

Martedì alla 17 a Concesio la presentazione della nona edizione della nostra ricerca
La presentazione martedì prossimo nell’aula magna dell’Istituto Paolo VI a Concesio - Foto © www.giornaledibrescia.it
La presentazione martedì prossimo nell’aula magna dell’Istituto Paolo VI a Concesio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Spunti di analisi grandi e piccoli, con curiosità da spulciare indicatore dopo indicatore. Una ricerca che non ha eguali. La Qualità della Vita è un lavoro statistico che analizza tutti i comuni bresciani basandosi su 28 indicatori: un lavoro certosino a cura del ricercatore Elio Montanari.

Martedì la presentazione

La Qualità della vita taglia il traguardo della nona edizione, un compleanno significativo che certifica anche una significativa continuità. Martedì, alle 17, la presentazione ufficiale nell’aula magna dell’Istituto Paolo VI a Concesio, a cui si può partecipare su invito e che sarà in diretta su Teletutto.

«Riprendiamo il filo, mai interrotto da nove anni a questa parte, della Qualità della vita in chiave bresciana - spiega il nostro direttore Nunzia Vallini -, accendiamo i riflettori sul 2021, anno post pandemico definito dalla riconquistata libertà dalla morsa del Covid. Ci siamo ripresi i nostri spazi, la nostra socialità. La vita è tornata a scorrere, ma tutto è tornato come prima? No, non ci pare, anche se avremmo voluto. E non solo per le cicatrici ancora fresche».

Nel fascicolo che arriva mercoledì in edicola - e nella sua elaborazione digitale che trovate sul sito www.giornaledibrescia.it - c’è la fotografia di come ci siamo rituffati nei nostri mille impegni. Il metodo di lavoro è consolidato: vi consegniamo numeri e chiavi di lettura interpretative. Un binomio stretto a filo doppio, «perché non c’è cifra sufficiente a definire la complessità senza interpretazioni e del resto non ci sono interpretazioni convincenti senza la forza dei numeri», continua il direttore Vallini.

Gli indicatori che raccontano Brescia

La Qualità della vita si sviluppa lungo cento pagine con indicatori scelti ad hoc per rappresentare sette aree tematiche: popolazione, ambiente, economia e lavoro, tenore di vita, servizi, tempo libero e socialità e sicurezza. Indicatori oggettivi, ricavati da fonti istituzionali e ponderati rispetto alla popolazione residente nei Comuni.

L’articolazione dei nostri indicatori rappresenta una straordinaria opportunità di indagine dei diversi aspetti della realtà demografica, economica, ambientale e sociale dei paesi della nostra provincia. Un report che nel corso dei nove anni di vita è cresciuto, migliorato, passando dall’analisi iniziale ristretta a 33 Comuni con più di 10mila abitanti ai 46 paesi con oltre 8mila residenti.

Nel 2020

Per l’edizione del 2020 abbiamo acceso invece i riflettori sulla totalità della provincia con i suoi 205 Comuni, rivisitando anche la selezione degli indicatori per ogni area tematica, aggiornandoli, pur mantenendo un «nocciolo» fisso. Nell’edizione segnata dal Covid avevamo scelto di evitare classifiche e quest’anno abbiamo replicato per non perdere l’opportunità di analisi comparative, integrando però numeri e tabelle con ulteriori storie di vita quotidiana capaci di offrire interessanti spunti di riflessione.

L'evoluzione nel tempo

«La Qualità della Vita si avvicina ai 10 anni. Un arco di tempo che consentirà di registrare cambiamenti ed evoluzioni dei fenomeni nel corso degli anni. In meglio o in peggio - spiega il collega Davide Bacca -. I dati possono dunque essere i mattoni della nostra conoscenza. Da soli, grezzi, rischiano di essere poco comprensibili. Vanno trasformati in informazioni in grado di leggere la realtà, registrare mutamenti e misurare tendenze. Ma sono anche strumenti in grado "smascherare" i luoghi comuni». E ancora: «L’insicurezza è reale o percepita? La qualità dell’aria sta migliorando o peggiorando? Siamo davvero più poveri di 10 o 20 anni fa? Le percezioni personali sono sacre per ciascuno di noi. Così come le storie individuali, soprattutto se raccontano esperienze controcorrente. Ma non possono essere rappresentative di fenomeni complessi».

Ecco quindi che le analisi statistiche contenute nel nostro report raccontano il territorio bresciano da tante prospettive diverse, «misurano i fenomeni e pesano i problemi - conclude Bacca -. Cercano di rendere accessibile la complessità delle nostre comunità». Oltre ai numeri, come detto, anche molti ulteriori approfondimenti. Sul fronte ambiente abbiamo scandagliato ad esempio tutti i paesi della nostra provincia per scoprire - proprio nei giorni della terribile tragedia di Ischia - che ben 53mila bresciani vivono in aree a elevato rischio frane. E ancora, sul fronte economia e lavoro ecco uno studio che sgretola molti luoghi comuni: l’immigrazione è fondamentale per la nostra economia in cronica carenza di manodopera. Oltre a molto, molto altro.

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