Parco delle cave, a maggio si riparte con la road map

Il patto per la gestione aprirà le manifestazioni di interesse per le attività previste al via dall’estate
Il Parco delle cave è l’area di mitigazione più grande d’Europa - © www.giornaledibrescia.it
Il Parco delle cave è l’area di mitigazione più grande d’Europa - © www.giornaledibrescia.it
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Il Parco delle cave di Buffalora e San Polo è pronto a scrivere il suo «terzo tempo». Un terzo tempo che, da un lato, lo istituzionalizza rendendolo a tutti gli effetti operativo e inaugurando così la stagione delle attività nell’area verde di mitigazione più grande d’Europa a partire dall’estate; e che, dall’altro lato, scandisce il palinsesto di nuove opere pubbliche che andranno via via a completare il mosaico della fruibilità.

A tenere tutto insieme, stabilendo ruoli e regia ma anche definendo la questione governance e costi, è il «Patto complesso per la gestione del Parco delle cave», illustrato ieri durante la Commissione ambiente coordinata dalla presidente Anita Franceschini alla presenza dell’assessore titolare del progetto: Miriam Cominelli, che ha incassato i complimenti dei consiglieri per «il metodo, nel segno del coinvolgimento e della partecipazione, scelto per definire lo scenario futuro». Accanto a lei, il collega Fabio Capra (Bilancio) che ha tenuto le redini della partita nei complicati anni della trattativa dell’acquisizione delle aree e dei laghetti.

Sul fronte della gestione, se tutto procederà secondo il cronoprogramma stabilito, tra aprile e maggio si aprirà la fase delle manifestazioni di interesse: sarà quella l’occasione, per associazioni, enti e privati per proporre le proprie idee. Una «selezione» che la Loggia immagina ultimata per l’estate, così da fare debuttare le attività naturalistiche, didattiche e sportive già da luglio (e nel corso dei successivi cinque anni), anche perché alcune organizzazioni hanno già alzato la mano da tempo, come nel caso dei Canottieri, interessati a sfruttare i laghetti.

Il coordinamento - come già annunciato alla fine di gennaio - sarà in capo al Comitato di gestione e a tenere le fila sarà il Comune. Non a caso il direttore pro tempore sarà il dirigente del settore Verde: entro due anni la cabina di regia dovrà poi stabilire a chi affidare definitivamente il ruolo. Ma la novità di ieri è l’introduzione di un Comitato scientifico (cinque, al massimo, i posti a sedere) nominato dal Comitato, che pure si occuperà di vagliare eventuali proposte di eventi da organizzare al Parco nonché di approntare il piano economico di gestione.

Nel frattempo, si procede con la realizzazione delle nuove opere, interventi che «valgono» 3,5 milioni di euro già riservati al Parco all’interno del bilancio pubblico. Circa 600mila euro serviranno per realizzare il sottopasso ciclabile (via Buffalora), richiesto a gran voce dai Comitati e dai Consigli di quartiere; 150mila euro saranno impiegati per l’ulteriore forestazione. Capitolo Nuova Beton: 1,8 milioni è il preventivo per completare il progetto definito dal percorso partecipato: il 50% è già realizzato e 1.300.000 euro rientrerà in cassa con la riscossione della fideiussione, visto che la ditta è inadempiente; qui si procederà con una gara pubblica e i cantieri sono perciò previsti al via tra la fine dell’anno e l’inizio del 2020. Con altri 676mila euro si recupererà la ex cava Taglietti, attorno alla quale sarà realizzato un anello ciclopedonale.

Infine, il capitolo costi: per questo e per il prossimo anno la manutenzione resta ancora in capo ai privati. Sarà poi il Comitato a dover fare quadrare il piano finanziario, unendo fondi pubblici, impegno di associazioni (che si faranno carico di mantenere la fetta di parco data loro in gestione) e stanziamenti privati. Tenendo conto che il «preventivo base» oscilla tra i 220 e i 300mila euro.

 

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