Nuovo flash mob di medici e infermieri sullo scalone del Civile

A distanza di una settimana dal primo, nuova iniziativa di protesta: oltre 200 i partecipanti. «Non coinvolti nella riorganizzazione Covid»
Nuovo flash mob di medici e infermieri davanti al Civile
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Nuovo flash mob questo pomeriggio da parte del personale medico e infermieristico del Civile, alle prese con la ristrutturazione dell'ospedale tramutato in hub Covid.

A quanto riportano gli stessi promotori nel video sono stati almeno 200 i partecipanti alla clamorosa manifestazione, la seconda nel giro di una settimana: il fatto che a intraprenderla siano quegli stessi operatori della sanità che non si sono tirati indietro nelle settimane più terribili della pandemia adoperandosi senza sosta per i pazienti e divenendo gli «eroi» del nostro territorio ferito dall'emergenza coronavirus, dice qualcosa sullo stato di preoccupazione e di tensione che si respira nel maggiore ospedale bresciano.

Come già nel primo flash mob, i manifestanti - tra i quali anche specializzandi e borsisti - si sono disposti attorno alle 13, con mascherine e distanziamento sociale rigorosamente rispettato, sullo storico scalone all'ingresso principale del Civile, con le spalle rivolte all'ingresso carraio. Camici bianchi e tute verdi dominano il colpo d'occhio nelle immagini restituite dal video. Medici e infermieri «hanno simbolicamente voltato le spalle all'amministrazione per denunciare il mancato coinvolgimento del personale nella riorganizzazione dell'ospedale in questa nuova ondata» si legge nel documento video girato rapidamente sui social. Già in occasione del precedente flashmob, alcuni sanitari avevano raccontato il loro disagio nell'apprendere in tempi brevissimi per mezzo di una comunicazione interna via email il cambio di funzione previsto per il proprio reparto. 

Al contempo, viene reso noto, l'obiettivo del nuovo flashmob è stato quello di «sollevare una serie di mancanze sulla preparazione della struttura ospedaliera, sulle assunzioni di personale e la gestione dei pazienti».

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