Mille Miglia, gli anni Venti: ecco chi furono i primi vincitori

Le macchine vincitrici e i primi campioni della corsa destinata a diventare la più famosa al mondo
Giuseppe Campari durante la Mille Miglia del 1928 - © www.giornaledibrescia.it
Giuseppe Campari durante la Mille Miglia del 1928 - © www.giornaledibrescia.it
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Il secolo scorso cominciò male in Europa: la Grande Guerra negli anni dal 1914 al 1918, poi la pandemia chiamata «Spagnola». Milioni di vittime: prima sui campi di battaglia, poi nelle case. Disperazione e morale comprensibilmente basso. Poi, passata la «Spagnola», la vita normale era ripresa in tutti i suoi aspetti, compreso lo Sport.

Nel 1927, inventata da quattro appassionati, apparve la Mille Miglia, la corsa automobilistica su strada, lunga 1500 chilometri sul percorso aperto al traffico Brescia-Roma e ritorno, destinata a diventare la più famosa del mondo. Negli anni Venti furono disputate tre edizioni con le prime macchine vincitrici e i primi campioni. In campo le Alfa Romeo, le francesi Bugatti, le Om di Brescia, le Lancia, le Maserati. Piloti: Gastone Brilli Peri, Giuseppe Campari, Ferdinando Minoia, Tazio Nuvolari, Achille Varzi.

La prima edizione venne vinta da Minoia, al volante della Om 665 S «Superba», alla media di 77,238 chilometri all’ora; la seconda e la terza da Campari, al volante dell’Alfa Romeo 6C 1500 SS nel 1928 e dell’Alfa Romeo 6C 1750 SS nel 1929. Nell’edizione del ’27 Brilli Peri giunse primo a Roma, poi sulla strada del ritorno, in Toscana, fu fermato da un guasto al motore e lasciò campo libero a Minoia.

Nelle due edizioni che seguirono si impose Campari, il simpatico pilota che amava la buona cucina e l’opera lirica. Dominio quindi delle rosse macchine italiane che, nel 1928, avevano battuto le azzurre Bugatti, più potenti ma meno robuste. La media dei vincitori era andata sempre migliorando e nel ’29 aveva quasi raggiunto i 90 all’ora.

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