Metti una Raggi nel diesel

La sindaca di Roma annuncia lo stop ai diesel dal 2024, ma il problema è costruire un'alternativa
Un'auto col motore diesel - Foto Ansa/Ap Martin Meissner
Un'auto col motore diesel - Foto Ansa/Ap Martin Meissner
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Sarà forse perché l’inquinatissima Città del Messico - dove si trovava mentre Roma scivolava su pochi centimetri di neve - è di fatto una camera a gas, o sarà perché ormai è di moda prendersela con l’auto, che all’inquilina del Campidoglio non è parso vero tirar fuori la sparata: «Dal 2024 a Roma stop ai diesel». 

Ops! Freni freni cara sindaca Raggi, si rilassi e ragioniamo un attimo. Se il destino dei mezzi privati è elettrico - e su questo non ci piove - dobbiamo però prendere atto che nel frattempo una bella fetta del parco circolante è a trazione diesel. Quindi prima di mettere a piedi un sacco di persone, ci sono dei doverosi passaggi da affrontare. Ad esempio, un sindaco dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza sulla qualità del trasporto pubblico della sua città. Vogliamo parlare dei livelli di efficienza dell’Atac? Solo un servizio dinamico e puntuale può essere preferito all’uso del mezzo privato, magari con bus a metano e non a gasolio. 

Milano negli ultimi dieci anni ha incrementato del 149% la ciclabilità delle strade, mentre a Roma la situazione è statica, però il piano viene sempre rivisto. E ancora: non sappiamo se sia mai stato fatto un serio controllo sugli impianti di riscaldamento condominiali. E poi passiamo all’elettrico...

 

 

 

 

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