Metro fino a Roè, la prima «verifica» il 31 vertice in Provincia

Alghisi convoca i sindaci, sul tavolo l’ipotesi accordo di programma per il Pnrr. Presente anche la ministra Gelmini
Metropolitana: si studia l’ipotesi di un prolungamento da Buffalora a Roè Volciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Metropolitana: si studia l’ipotesi di un prolungamento da Buffalora a Roè Volciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Le rotaie del tram tra Brescia e Salò sono state smantellate nel 1956. Al tempo il mezzo del futuro era l’automobile. Ora, 66 anni dopo, la «cura del ferro» pare una straordinaria occasione per arginare traffico e smog. In città la metropolitana ha rilanciato l’intero trasporto pubblico, dal Governo sono arrivati 359 milioni a fondo perduto per realizzare il nuovo tram di Brescia, si lavora al servizio sub-urbano sulla ferrovia Brescia-Iseo, senza scordare il progetto per il collegamento ferroviario tra il capoluogo e Montichiari.

Cura del ferro

È possibile estendere questa «visione» anche in provincia, per esempio verso il Garda, così da evitare gli ingorghi estivi e del fine settimana sulla 45 bis? Palazzo Broletto ci sta pensando, sollecitato anche da alcuni sindaci, come Davide Comaglio, primo cittadino di Gavardo. A Roma ci sono parecchie risorse a disposizione, quelle del Pnrr, ma anche quelle statali «liberate» dai fondi europei. Per intercettarle servono però progetti.

Ecco perché il presidente Samuele Alghisi ha convocato un vertice per il 31 gennaio, ore 11, in Broletto. Sono stati invitati i 10 sindaci dei Comuni da Brescia a Roè, le comunità montane di Val Sabbia e Alto Garda, la Comunità del Garda, l’Agenzia del Tpl, Metro Brescia oltre alla ministra Mariastella Gelmini. Tutti attorno a un tavolo per «ragionare» sull’ipotesi di un «accordo di programma per la stesura di un progetto di fattibilità» del prolungamento. L’oggetto della convocazione recita: «Possibile richiesta di finanziamento nel Pnrr al progetto di realizzazione di una metropolitana leggera da Brescia a Villanuova-Roè Volciano».

La strategia e le incognite

Come Provincia, spiega Alghisi, «stiamo puntando molto sulla pianificazione e sulla capacità progettuale. Quella di prolungare la metropolitana può essere un’occasione. Ma vogliamo verificare con sindaci, territorio, operatori se vi è interesse e disponibilità». Le incognite non mancano. Le opere finanziare con il Pnrr devono essere concluse entro il 2026: i tempi di un eventuale prolungamento del metrò fino a Roè sono decisamente più lunghi. La metropolitana ha poi costi di realizzazione ed esercizio alti: non a caso nel Piano urbano della mobilità sostenibile della Loggia l’analisi costi-benefici ha mantenuto il prolungamento a nord, fino a San Vigilio di Concesio, mentre ha scartato quello fino a Rezzato, non «sostenibile» rispetto ai passeggeri intercettati. Il vicepresidente della Provincia Guido Galperti però non si scoraggia.

«È solo l’avvio di un percorso - spiega - vogliamo verificare se è ipotizzabile approfondire quella che oggi è solo un’idea. Noi abbiamo ipotizzato il prolungamento della metropolitana cittadina», dal capolinea di Buffalora a Roè Volciano, a raso, in superficie. «Partiamo da lì. Ma poi gli approfondimenti tecnici ed economici potranno suggerire altre soluzioni». Quel che è certo, per Galperti, è che qualcosa bisogna fare: «Questo è un grande progetto ambientale. Sulla tangenziale sud viaggiano 100mila veicoli al giorno. Altrettanti sulla A4. Lungo la 45bis ci sono continue code, lo svincolo di Rezzato è un grande ingorgo». Insomma, l’eventuale accordo di programma «servirà per iniziare a ragionare su un progetto di mobilità sostenibile. I tempi sono lunghi, ma è bene iniziare un percorso virtuoso. Nel frattempo chiederemo alla ministra Gelmini di effettuare le prime interlocuzioni per recuperare le risorse. Naturalmente se c’è interesse e disponibilità dei sindaci. Il 31 verificheremo proprio questo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia