Mascherine all’aperto, il fronte dell'obbligo si allarga
C’è chi è convinto che sia meglio imboccare la via della prudenza già da questa settimana e chi, invece, preferisce monitorare in modo più approfondito la situazione con l’aiuto (anche) della Polizia locale. Ma tutti, seppur in ordine sparso, si stanno muovendo. I sindaci bresciani non restano insomma immobili a guardare il trend di risalita dei contagi in attesa che a dicembre il governo decida se servono misure più severe.
Specie dopo la circolare inviata venerdì ai primi cittadini dalla Prefettura, che raccomandava loro di «valutare l’adozione, ove necessario, di ogni idoneo strumento per orientare la cittadinanza all’uso di dispositivi di protezione anche all’aperto nelle situazioni di maggior richiamo per il pubblico». E siccome salvare il Natale significa evitare a tutti i costi la «quarta ondata» e il ritorno alle zone rosse, sono quelle che scoccano a partire da oggi le due settimane decisive per assumere provvedimenti più restrittivi e correre eventualmente ai ripari.
Molti amministratori, non è un segreto, temono gli effetti delle festività natalizie con la corsa allo shopping e l’inevitabile sovraffollamento delle vie del centro. Non a caso molti Comuni hanno deciso di non organizzare iniziative nelle piazze. Ma siccome la memoria delle settimane trascorse in piena emergenza sanitaria è ben vivida, meglio attrezzarsi preventivamente, almeno introducendo l’uso della mascherina per chi frequenta i mercati settimanali.
In provincia
A pensarla così è, ad esempio, il sindaco di Orzinuovi, Gianpietro Maffoni: «L’esperienza che la nostra comunità ha vissuto ci insegna che basta poco per tornare in emergenza. Ed è vero: il 70 per cento dei cittadini già la indossa anche all’aperto durante le situazioni di assembramento, ma proprio per questo ristabilire l’obbligo non dovrebbe risultare traumatico. Sono intenzionato e orientato a sottoscrivere l’ordinanza almeno per i mercati e, perché no, per il fine settimana».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Manerbio, Samuele Alghisi, che proprio oggi affronterà il tema durante la riunione di Giunta. «Molto probabilmente - conferma il presidente della Provincia - introdurremo l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto in alcune occasioni, prima fra tutte il mercato e le festività natalizie, valuteremo se individuare anche alcune zone ma dobbiamo parlarne».
L’introduzione dell’ordinanza è più vicina anche per Castel Mella, dove il sindaco Giorgio Guarneri ricorda: «Più volte ho strigliato i cittadini quando non indossavano la mascherina in situazioni di assembramento. Valuteremo a breve, di sicuro prima dell’appuntamento con il mercato del venerdì, ma non vedo alcun ostacolo nell’introdurre questo obbligo».
Del resto, come si ricordava, l’invito a riflettere sull’introduzione di misure preventive è arrivato direttamente dalla Prefettura, che ha convocato per domani la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Proprio sulla scia di questo vertice, ad esempio, il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono (che già per il weekend che ci lasciamo alle spalle aveva imposto la mascherina all’aperto in centro storico) appronterà il nuovo provvedimento: «Adotteremo un piano condiviso di controllo e misure cautelative per tutto il periodo natalizio» ha anticipato il numero uno di Palazzo Loggia, annunciando come certa una nuova ordinanza.
A restare alla finestra è, invece, il sindaco di Desenzano: «Per ora - rimarca - non è necessario intervenire: la norma vigente già impone la mascherina in caso di assembramenti, anche all’aperto. Sto comunque monitorando la situazione costantemente con la Polizia locale» chiarisce Guido Malinverno. E se Bagnolo Mella decide «di volta in volta» (richiedendo sia l’uso dei dispositivi sia la presentazione del Green pass in base alle iniziative, come avvenuto ieri per i mercatini), Chiari e Palazzolo restano per il momento in stand-by. «Abbiamo evitato un po’ di eventi, eventualmente concentreremo il provvedimento sul mercato, ma non si è ancora deciso» spiega Massimo Vizzardi. A cui fa eco Gabriele Zanni: «Non abbiamo individuato ad ora zone che rappresentano fonti di assembramento, dunque la prima valutazione è stata quella di non procedere con le restrizioni. Stiamo però approfondendo il quadro con la Polizia locale, bisogna vedere come andrà». Sì, tra eventi e shopping si avviano due settimane decisive. Ma già la riunione di domani sarà una bussola per i nuovi atti dei sindaci.
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