Mamma scomparsa, il marito: «Non l'ho uccisa io, è sparita»

Nega tutto il 50enne fermato con l'accusa di aver ucciso la moglie, svanita nel nulla da domenica
DONNA SCOMPARSA, IL MARITO NEGA OGNI ACCUSA
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Dal carcere di Canton Mombello, dove si trova in stato di fermo da mercoledì sera, nega ogni accusa. «Non ho ucciso io mia moglie, è sparita da sola», ripete il 50enne marocchino residente a Seniga, nel Bresciano, accusato dell'omicidio e dell'occultamento di cadavere della moglie, connazionale e più giovane di 21 anni, Suad Allou. Madre di due bambini di 3 e 9 anni, è scomparsa da domenica sera.

L'ultima volta è stata vista mentre entrava a casa, in via Milano 138. Ad inquadrarla le telecamere di un bar sotto l'abitazione, lo stesso occhio elettronico che ha poi registrato
immagini che inchiodano il marito. Alle 23 di domenica lo si vede che porta i figli nell'appartamento, dopo aver trascorso con loro il fine settimana, attorno alle 2 viene ripreso mentre si asciuga il sudore e verso le 5 trascina invece in auto un grosso sacco nero. Poi parte in auto, con una vecchia Mercedes e se ne va, lasciando i due figli nell'alloggio dove vivevano con la madre.

È la bambina, 9 anni, il giorno successivo, quasi 24 ore dopo ad andare dai vicini di casa indiani per chiedere aiuto: «Mamma non c'è più, questo è il numero di papà». È stato l'uomo, contattato dalle forze dell'ordine a denunciare la scomparsa della consorte, dipendente di un ristorante self service in città. La ricostruzione fornita agli inquirenti non
convince e le immagini delle telecamere spingono il sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo a disporre il fermo in carcere.

Stamattina il marocchino, per oltre due ore davanti al magistrato, ha continuato a negare. «Nel sacco c'erano solo vestiti», ha detto. Al termine dell'interrogatorio il suo legale, l'avvocato bresciano Gianfranco Abate ha annunciato: «Rinuncio all'incarico. Non ci troviamo». Domattina sarà però ancora lui ad assistere lo straniero durante l'interrogatorio di convalida fissato dal gip.

La casa della donna è stata posta sotto sequestro così come l'auto del marito: non ci sono tracce di sangue. La 29enne aveva già denunciato per maltrattamenti il marito e nel passato aveva vissuto anche in una casa protetta. I due figli della coppia sono stati affidati dalla Procura dei Minori di Brescia ad una comunità.

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