Luce nei giorni bui del Covid a Wuhan: l’Italia premia Sara Platto

La docente bresciana di casa in Cina ha ottenuto l’onorificenza di cavaliere dell’Ordine della Stella
Sara Platto - © www.giornaledibrescia.it
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Ci raccontava di strade deserte, serrande abbassate e mascherine quando in Italia il Coronavirus appariva come un problema della Cina. Per settimane è stata l’occhio dei bresciani su una città blindata dall’emergenza. Una città, Wuhan, dalla quale non ha voluto allontanarsi nonostante le incertezze e le paure di quella che in tempi rapidissimi sarebbe diventata una pandemia.

Per essere stata d’aiuto ai cinesi e ai connazionali nella Terra del Dragone la docente universitaria bresciana Sara Platto è stata insignita dell’onorificenza di cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia. La cerimonia si è svolta nei giorni scorsi all’Ambasciata italiana di Pechino. L’insegna di cavaliere le è stata consegnata dal console Simone Panfili. Emozionatissima, la docente si è presentata all’incontro col figlio Matteo che vive con lei a Wuhan.

«Sono onorata e felicissima di ricevere questa onorificenza - è stato il suo commento -. In quanto donna ritengo questa gratifica ancora più importante: sento di rappresentare tutte le donne che là fuori fanno lavori grandissimi e meriterebbero dei riconoscimenti».

L’onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia viene concessa dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro degli Affari Esteri, sentito il consiglio dell’Ordine. Ricompensa quanti si siano distinti nella «promozione dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi e nella promozione dei legami con l’Italia». Dal 1793 al 2024 sono stati nominati 11.708 cavalieri.

Chi è

Originaria di Brescia, Sara Platto risiede in Cina da quindici anni. Diplomata all’istituto Pastori e laureata in Veterinaria, insegna Benessere e comportamento animale alla Jianghan University ed è consulente scientifica della China biodiversity conservation and green development foundation. Alcuni mesi fa, nel Palazzo del Governo di Pechino, ha ricevuto il Chinese Government’s Friendship Award, ossia il più alto riconoscimento attribuito agli stranieri che con il loro lavoro lasciano un importante segno economico e sociale nel Paese. In un libro per ragazzi pubblicato da De Agostini ha scelto di raccontare la sua esperienza nella città focolaio della pandemia offrendo un punto di vista fatto di solidarietà, gentilezza e coraggio.

Durante il lockdown la professoressa che, anche grazie al suo lavoro, conosce bene la Cina e il suo popolo è stata un punto di riferimento importante per gli italiani che si trovavano da quelle parti. E in particolare per un minorenne di Grado che non era riuscito a rientrare in Italia perché, in aeroporto, aveva la febbre. L’aveva chiamato subito, immedesimandomi nell’angoscia di quella mamma che, in Italia, sapeva suo figlio solo a Wuhan. E si era attivata per risolvere la situazione.

L’Italia, per il suo impegno nei giorni bui, ora la ringrazia con questa medaglia. 

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