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Wuhan riapre le scuole, Sara Platto scrive un libro per teenager

La docente universitaria e ricercatrice scientifica bresciana vive nella metropoli cinese
Il selfie della bresciana Platto e del figlio Matteo -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Il selfie della bresciana Platto e del figlio Matteo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Per settimane è stata lo sguardo dei bresciani sulla Wuhan blindata dall’emergenza Covid-19. Ci ha parlato di mascherine con filtro, serrande abbassate e termoscanner quando da noi era ancora impensabile l’ipotesi di un lockdown.

Ora racconta in un libro per adolescenti le cronache (da casa) di un teenager (suo figlio Matteo, 12 anni), due gatti e WeChat durante l’epidemia. È Sara Platto, docente universitaria e ricercatrice scientifica bresciana diplomata alla Pastori e laureata in Veterinaria di casa nella città cinese ex epicentro del coronavirus.

Il libro della DeAgostini si intitola «Buongiorno, Wuhan!» e uscirà in Italia il 15 settembre. «È già prevista anche un’edizione cinese - ci racconta la professoressa -: la traduzione è in corso». L’idea della pubblicazione è venuta alla casa editrice: «Nel periodo dell’emergenza - prosegue - la DeAgostini mi ha contattato attraverso Instagram: stava seguendo le mie interviste ed era rimasta colpita dal mio approccio alla situazione. Così è nato questo libro per ragazzi nel quale riferisco dell’esperienza di mio figlio a Wuhan, un adolescente nato in Cina che parla tre lingue e mi segue nel lavoro».

Sara Platto è docente di Comportamento e benessere animale alla Jianghan University e consulente scientifica per la China Biodiversity Conservation and Green Development Foundation. «Grazie al mio lavoro - racconta - Matteo è a contatto con le focene da quando aveva quattro anni. Ha visitato più volte con me alcune riserve, ha conosciuto un Premio Nobel e ha vissuto esperienze uniche per un ragazzo della sua età. Tra i suoi interessi ci sono la musica, i giochi in scatola e il teatro. Durante il lockdown io ho lavorato tantissimo e lui era in una bolla: vedendomi tranquilla non ha mai percepito il senso di minaccia, di paura. Ha invece toccato con mano la solidarietà che la città ha dimostrato nei nostri confronti».

Ora per Matteo inizia una nuova avventura: a Wuhan sono state riaperte le scuole. «Lui frequenta un istituto internazionale di stampo americano», ci racconta la mamma che l’ha accompagnato in mattinata all’ingresso. Complessivamente 1,4 milioni di bambini e ragazzi hanno ripopolato le oltre 2.800 scuole materne, elementari e medie di tutta la città, sottoposta nei mesi scorsi ai test di massa. Per gli istituti superiori la ripartenza era avvenuta a maggio, prima della breve pausa estiva. Lunedì, invece, è stata la volta delle università.

Rigide le misure di sicurezza: la mascherina è raccomandata e all’ingresso, come riferisce la prof. Platto, «ci sono scanner facciali per il controllo della temperatura». «Siamo alle prese con una nuova normalità: in negozi e locali viene misurata la febbre, in alcuni casi viene chiesto di scannerizzare un qrcode attraverso una app: se è verde, grazie a un tampone negativo, si può passare. In ascensore c’è un particolare filtro per l’aria e anche le piscine sono state riaperte». Nel suo libro Sara Platto racconta l’esperienza del figlio, ma spiega anche dal punto di vista scientifico cos’è un virus e come si trasmette. Brescia per lei è ancora lontana: «Ci tornerò, in vacanza, quando la situazione sarà più rilassata».

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