Loveparade: omicidio a rischio prescrizione, lesioni (forse) no

I dubbi dei giudici a quasi dieci anni dalla strage in cui morì la bresciana Giulia Minola
LOVEPARADE, I DUBBI DEL PROCESSO
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Il tema della prescrizione irrompe a sorpresa nel processo per la strage della Loveparade di Duisburg, in cui il 24 luglio 2010 morì la ventunenne bresciana Giulia Minola assieme ad altre venti persone. Durante l’udienza che si è celebrata ieri del processo in corso a Düsseldorf, il giudice Mario Plein ha sollevato dubbi sul fatto che per uno dei due capi di imputazione a carico delle tre persone finite a processo, vale a dire lesioni colpose, la prescrizione scada effettivamente a fine luglio 2020.

Se infatti non ci sono dubbi sul fatto che in quella data, a dieci anni dai fatti, scadranno i termini per l’accusa di omicidio colposo, Plein si è chiesto se ciò può valere anche per le lesioni colpose. Ci possono essere danni psicologici insorti successivamente, è stato il suo ragionamento, che quindi potrebbero spostare in là l’inizio del calcolo dei dieci anni per stabilire la data della prescrizione.

Il giudice non ha citato casi specifici e ha annunciato che intende consultare degli esperti in materia per valutare il caso. Il fatto che tali dubbi vengano posti a nove anni dalla tragedia, e a due dall’inizio del processo, suona decisamente paradossale, visto il tempo che ci sarebbe stato finora per discutere la materia e prendere una decisione in merito. Ad ogni modo, se l’ipotesi di Plein trovasse conferme, e cioè se ci fossero vittime con danni psicologici insorti e certificati tempo dopo la strage, dal luglio 2020 per i tre imputati il processo andrebbe avanti solo con le accuse di lesioni colpose, mentre non dovrebbero più rispondere per omicidio colposo. Si tratta di un’ulteriore beffa per i familiari di Giulia Minola e delle altre venti persone rimaste uccise nella folla, che vedrebbero proseguire le udienze del processo senza possibilità di avere giustizia per i loro cari.

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