Loggia 2023, Rossini: «Pronto a impegnarmi per un’idea di città, ma non da sindaco»

In campo per la città - o, meglio, per «mettere a fuoco un’idea di città» -, certamente disponibile a un impegno, ma altrettanto certamente non come frontman. L’ex presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, è molto chiaro rispetto al suo futuro e dopo essere stato chiamato in causa a più riprese come possibile candidato sindaco per il centrosinistra mette più di qualche punto fermo. Il suo nome era stato messo sul tavolo, mesi fa, dalla coalizione e ripetuto di recente da Europa Verde.
Più di qualcuno ha avanzato l’ipotesi che il suo debutto elettorale per le Politiche servisse da «test» o da prova generale in vista di una sua corsa da primo per Loggia 2023.È così?
«Nessun test, mi è stata chiesta una disponibilità e l’ho data. Tutto qui. Abbiamo fatto una campagna elettorale in modo pieno, partecipando alla vita della città e del collegio con tutta la nostra attenzione. Abbiamo ascoltato molto, abbiamo raccolto idee e conosciuto persone e situazioni, abbiamo visitato sia i piani alti sia i piani bassi e le cantine. Ciò che contava era fare bene ciò che c’era da fare, cioè fare politica in modo popolare e competente».
Ai rumors trapelati dai vertici di coalizione si è aggiunta la «proposta pubblica» avanzata dai Verdi: lei è disponibile a candidarsi sindaco?
«Ringrazio per la stima che mi è stata manifestata, perfino esibita. Ma mi pare che i candidati siano già emersi e siano all’interno di un percorso che il Pd, ossia il partito che esprime il sindaco, sta già compiendo con molta attenzione. La città, con Emilio Del Bono, è stata governata molto bene, quindi mi pare stia nelle regole non scritte della politica che il Pd chieda di esprimere il nome del candidato sindaco e che la proposta nasca dall’esperienza della giunta Del Bono».
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Il suo impegno per la città sarebbe di natura civica, da indipendente a sostegno del centrosinistra, oppure all’interno del Pd? Pensa a una lista civica a sostegno del futuro candidato?
Al momento sono disponibile a dare una mano per mettere a fuoco un’idea di città, a lavorare su una proposta per chi vive e lavora in città e - mi lasci dire dopo l’esperienza del collegio elettorale - per chi vive e lavora nella cintura urbana, che di fatto costituisce la città metropolitana di Brescia. Brescia, lo si è visto anche in questi giorni di iniziative pubbliche, ha la forza e l’energia per diventare un polo di attrazione per la Lombardia Orientale. Brescia ha una vocazione naturale all’apertura e al lavoro, non dobbiamo trascurarla, ma valorizzarla con molte proposte concrete e qualche proposta visionaria».
Il sindaco Del Bono aveva individuato tre profili interni alla Giunta per il 2023: Laura Castelletti sembra aver declinato in via definitiva, mentre nel Pd si è aperto il derby tra Federico Manzoni e Valter Muchetti. Che ne pensa?
«Non posso entrare nel merito della questione, visto che il Pd ha i suoi organi e la coalizione il suo dibattito. Mi verrebbe solo da dire - visti gli esiti del 25 settembre - come sia importante promuovere un candidato popolare e per questo molto attento alle periferie umane, sociali e ambientali. Se la politica non sta dalla parte di chi è più fragile, perde la sua anima. La politica ha già perso molte cose, meglio non rischiare e scegliere bene».
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