Loggia 2023, domani sera l'Assemblea Pd tra ultimi appelli e nervi tesi

Nervi tesi, sguardi schivi, freddezza. Chi ieri era in Aula per il Consiglio comunale descrive un clima decisamente sul filo del rasoio tra i banchi del centrosinistra. La segreteria congiunta - tra i vertici cittadini e provinciali - di casa Dem ha srotolato sul tavolo le ragioni dell’una e dell’altra parte e alla fine, almeno per il momento, ha prevalso il lodo del capoluogo: domani sera l’Assemblea cittadina andrà alla conta per scegliere chi, tra gli assessori Valter Muchetti e Federico Manzoni, sarà il candidato sindaco proposto dal Pd al futuro tavolo di coalizione.
Un percorso, questo, che se da un lato il coordinatore cittadino Tommaso Gaglia dice essere stato condiviso passo dopo passo con Michele Zanardi, a detta del provinciale non vedrebbe d’accordo molti esponenti, tra cui la capogruppo Laura Parenza che, tuttavia, sedeva proprio nella delegazione costituita in occasione delle consultazioni messe in atto proprio per capire se c’erano le condizioni per scongiurare lo spareggio. Ai nomi dei due assessori (entrambi indicati dal sindaco Emilio Del Bono come suoi delfini), si era aggiunta la voce di una possibile discesa in campo anche dell’assessore Fabio Capra, intenzione che lui stesso smentisce: «Vorrei comporre una situazione ora divisiva: prima serve il metodo, poi i candidati. Credo che l’Amministrazione Del Bono abbia fatto grandi cose e che il lavoro vada proseguito e non consegnato nelle mani del centrodestra».
Evitare i voti sulle persone
Ed è proprio alla vigilia del voto dell’Assemblea cittadina che l’ultimo appello all’unità arriva dalla voce del vicesegretario provinciale, Massimo Reboldi: «Evitiamo il voto sulle persone ora, candidati che non hanno peraltro avuto modo di presentare le rispettive idee di città, definiamo quindi quali sono i confini della coalizione e solo dopo il Pd metta sul tavolo del centrosinistra una rosa di nomi papabili, nella quale ovviamente comprendere gli assessori che hanno alzato la mano rendendosi disponibili».
Non perdere la Loggia
Reboldi vuole scongiurare il peggio: «Il rischio - avverte i compagni di partito - è quello di non chiudere positivamente l’accordo con la coalizione, esattamente come è avvenuto per le Politiche e come sta avvenendo per le Regionali dopo la candidatura di Letizia Moratti, con il Terzo polo in corsa autonoma. Se questo scenario si verifica, si corre il pericolo di arrivare dietro il centrodestra al primo turno. E allora il rischio di perdere la Loggia diventerebbe reale e concreto, come quello di perdere le elezioni in città. Il Pd ha il dovere di tutelare i suoi assessori candidati e il percorso individuato finora non lo fa. Infine, bene coinvolgere l’Assemblea cittadina, ma in questi quattro anni gli assetti sono cambiati, scissioni comprese. Forse un passaggio che veda i circoli e i tesserati maggiormente protagonisti sulla scelta di quale città vogliamo per i prossimi anni, quale coalizione e quali rappresentanti sarebbe opportuno fosse fatto». Un appello in extremis, a 24 ore dal voto. Solo domani, a bocce ferme, si avrà il responso.
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