Linee di mandato, dalla maggioranza 24 osservazioni «collegiali»

Bs Attiva ha presentato il maggior numero di integrazioni: nessuna richiesta dalle opposizioni
I capigruppo di maggioranza con gli assessori Manzoni e Poli - © www.giornaledibrescia.it
I capigruppo di maggioranza con gli assessori Manzoni e Poli - © www.giornaledibrescia.it
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I dati politici essenziali sono due ed entrambi sono palesi: per la prima volta a presentare le osservazioni alle linee di mandato firmate dalla Giunta in Loggia è la stessa maggioranza che la sostiene. Non quindi le opposizioni, che hanno al contrario scelto di restare - almeno sulla carta - silenti. Il secondo aspetto inedito è che stavolta, sotto la guida di Laura Castelletti, sono i partiti a dover seguire il metodo delle civiche e non viceversa: nel confronto, nella condivisione con i consiglieri comunali (non più relegati a «schiacciare il bottone» a chiamata), ma in parte anche nella caduta del muro che divide ciò che avviene dietro le quinte da ciò che viene comunicato alla città. Anche perché se non fossero state governate, queste mosse politiche avrebbero potuto fare parecchio rumore in Aula l’8 settembre, quando il Consiglio comunale è chiamato a discutere del programma dei prossimi cinque anni.

Trasparenza

I punti modificati (o, come preferisce dire la maggioranza, «integrati») non sono pochi: si tratta di 24 suggerimenti. La gran parte riguarda il tema ambientale e, di riflesso, la mobilità; gli altri (tre in tutto) salute e sicurezza. Nessuno dei ritocchi porta il simbolo di lista, perché - come ha spiegato l’assessore Andrea Poli - la Giunta si è «aperta al confronto con i consiglieri per capire come migliorare le linee di mandato». Poli dice di più: «Vogliamo essere una casa di vetro, non c’è un dibattito politico di cui ci vergogniamo, anzi. È evidente che gran parte dell’attenzione sia stata posta sulle tematiche ambientali, perché sono quelle che più caratterizzeranno i prossimi cinque anni. Ma la riformulazione concertata non va a smentire nessun punto politico».

La parola chiave è «concertata»: di fronte ad alcune mani alzate, la risposta è stata aprire la porta a un lavoro congiunto tra tutti i capigruppo di maggioranza, «un segno di unità della coalizione, ma anche di un nuovo metodo di lavoro basato sulla trasparenza verso i cittadini».

Civismo

Le mani alzate, però, un simbolo ce l’hanno: le maggiori richieste di integrazioni sono arrivate da Bs Attiva, una lista che si aspettava un maggiore riconoscimento politico, a partire da un posto nella squadra di Giunta. Incassato il niet, però, non era immaginabile per loro (dna Fridays for future) stare alla finestra nel merito di azioni specifiche: del resto, la loro candidatura è nata per tentare di tradurre la protesta di piazza in cambiamento concreto dentro il Palazzo. E dall’altra parte hanno trovato un (non scontato) cartellino verde. C’è un altro aspetto da non dimenticare: Bs Attiva non ha partecipato ai tavoli di lavoro per la stesura del programma di coalizione: la corsa della lista a sostegno di Castelletti è arrivata in un secondo momento. Non a caso Valentina Gastaldi sottolinea: «Siamo soddisfatti di avere inciso sulle nuove linee di mandato con le nostre proposte. Le osservazioni di Bs Attiva, sulle quali abbiamo lavorato tutta l’estate per dare maggiore rilievo ai temi che più ci stanno a cuore, sono state accettate e integrate con collaborazione».

È il vicesindaco a tirare le somme: «Molte delle osservazioni recuperano nella loro interezza contenuti che nel programma elettorale erano già stati declinati e che poi, nelle linee di mandato, si erano tradotti in maniera più sintetica». Federico Manzoni certifica infine il cambio di stile: «È evidente come la Giunta abbia assunto il ruolo di chi non ha una pretesa autosufficienza: non si vuole essere ermetici rispetto alle proposte del Consiglio». L’ultima battuta punzecchia la minoranza: «Sono scaduti i termini per le osservazioni: se ne fossero arrivate dalle altre forze politiche le avremmo analizzate, ma così non è stato...». 

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