Licenziamenti Caffaro, lavoratori in sciopero: «Non siamo eroi, ma sopravvissuti»

Moneghini di Cgil: «Abbiamo finalmente un'interlocuzione diretta con il commissario straordinario. Ora aspettiamo l'incontro con la Prefettura»
  • I lavoratori di Caffaro Brescia in sciopero fuori dal cancello di via Nullo il 3 maggio - Foto © www.giornaledibrescia.it
    Lavoratori in sciopero fuori dai cancelli di Caffaro Brescia
  • I lavoratori di Caffaro Brescia in sciopero fuori dal cancello di via Nullo - Foto © www.giornaledibrescia.it
    Lavoratori in sciopero fuori dai cancelli di Caffaro Brescia
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Fuori dal cancello di via Nullo a Brescia ci sono tutti i «sopravvissuti», come si definiscono loro. Qualcuno dice «highlander» ma specificano: «Non vogliamo essere chiamati supereroi, cerchiamo di fare il nostro dovere con responsabilità per la città, come abbiamo sempre fatto». La lettera di licenziamento in mano, gli ex colleghi in pensione al loro fianco, i lavoratori di Caffaro Brescia hanno cominciato il presidio fuori dall'ingresso dell'azienda di prima mattina.

Sono qui in solidarietà verso i due colleghi che ieri hanno ricevuto ufficialmente la comunicazione da parte dei vertici della società in liquidazione. «Sono ore di attesa - dice Patrizia Moneghini, rappresentante Cgil Brescia -: abbiamo finalmente un'interlocuzione diretta con il commissario straordinario del Sin Brescia Caffaro Mario Nova, che anche stamattina ci ha scritto, e aspettiamo un incontro anche con la Prefettura di Brescia». I lavoratori hanno annunciato che se Laganà non fisserà un appuntamento entro oggi, lo sciopero proseguirà anche domani.

Questa mattina lo sciopero non ha impedito il presidio della barriera idraulica - © www.giornaledibrescia.it
Questa mattina lo sciopero non ha impedito il presidio della barriera idraulica - © www.giornaledibrescia.it

Sono tutti consapevoli che quelli scattati ieri sono i primi licenziamenti annunciati da Caffaro Brescia, ma la speranza è che si riesca a trovare un accordo affinché i lavoratori attuali restino a gestire la barriera idraulica anche quando il testimone della gestione passerà ad altri, come ipotizzato durante il tavolo tecnico regionale di venerdì scorso. Un piano B, questo, che garantirebbe di tenere al sicuro la città mantenendo in funzione la diga antiveleni, per cui il ministero dell'Ambiente ha anche annunciato risorse in più.

Nonostante lo sciopero, i lavoratori hanno comunque garantito il presidio del sito.

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