L’ex Br Moretti e l’anno passato in città tra incontri e volontariato: «Nulla da dire»

Il brigatista 77enne sta scontando sei ergastoli in semilibertà e a Brescia ha partecipato a diversi incontri pubblici
Mario Moretti, il brigatista che sta scontando sei ergastoli
Mario Moretti, il brigatista che sta scontando sei ergastoli
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I riflettori sono tornati ad accendersi su di lui. Ma lui vuole rimanere nell'ombra. «Non ho nulla da dire. Non voglio parlare» dice Mario Moretti raggiunto al telefono il giorno dopo la pubblicazione da parte del Giornale di Brescia della notizia della sua nuova vita a Brescia. Tra carcere e una casa in città.

Mario Moretti, il brigatista mai pentito, colui che era stato l'uomo forte delle Brigate Rosse che ha pianificato e condotto il rapimento Moro e che per sua stessa ammissione ha ucciso il presidente della Democrazia Cristiana dopo 55 giorni di sequestro, ha incontrato molta gente e anche personalità di città e provincia e partecipato a diversi incontri pubblici a Brescia nell'ultimo anno. Lo poteva fare perché in pieno rispetto delle regole imposte dal Ministero della Giustizia. Moretti era in mezzo alla gente e nessuno lo ha notato. Solo chi già sapeva perché ha contribuito a creargli una nuova vita a Brescia.

Era in platea in occasione di appuntamenti con leader politici e ha pure seguito la serata di presentazione del libro di Gemma Calabresi sull'assassinio del marito. L'ex leader delle Br, che sta scontando sei ergastoli, è in semilibertà dal 1997 e, dopo anni ad Opera nel Milanese, da dicembre 2021 è in città, domiciliato in un appartamento in cui vive quando è fuori dal carcere e deve lavorare in smart working e gratis, per un’associazione del territorio.

Per un anno e fino al 3 gennaio scorso la sera non rientrava a dormire a Verziano in virtù della norma anti Covid sui detenuti in semilibertà, che il governo Meloni non ha però più rinnovato a fine 2022. E così dalla notte del 3 gennaio 2023, dopo aver aspettato il Capodanno nel suo appartamento, Mario Moretti, che ha da poco compiuto 77 anni, torna a dormire in carcere, che poi lascia al mattino per muoversi liberamente sul territorio. Si muove con i mezzi pubblici o con l’auto della compagna, spesso anche in bici. Due mattine alla settimana le trascorre negli uffici di una Rsa della città, dove come volontario, svolge un lavoro di archivio.

Secondo quanto ricostruito non è stato facile far accettare ai dipendenti la sua presenza dopo che il magistrato di Sorveglianza aveva dato il via libera con la firma del Piano di Trattamento dello scorso 23 dicembre approvato anche dal Dap. Troppo ingombrante il passato da brigatista e troppo pesanti i sei ergastoli che sta scontando, il pensiero di chi lavora negli uffici amministrativi della struttura per anziani. «Mario Moretti oggi è consapevole che la storia della lotta armata è finita. È una persona anziana che sta vivendo la semilibertà dal 1997 senza aver mai sgarrato. Non ha più nulla a che vedere con quello che è stato in passato. Un passato di cui tra noi parliamo spesso» spiega Gianbattista Groli, ex sindaco di Castenedolo. Che ha contribuito al trasferimento a Brescia del brigatista Mario Moretti.

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