L’antenna capta polemiche a Gussago, il Pd si rivolge ai cittadini

Una sorta di sportello popolare per raccogliere idee, suggerimenti e critiche da far pervenire in Comune
L'antenna installata al centro sportivo di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
L'antenna installata al centro sportivo di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
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Una sorta di sportello popolare per raccogliere idee, suggerimenti e critiche da far pervenire in Comune  Gussago in merito all’installazione della antenna Radio-Base al centro sportivo Corcione: è questa la nuova mossa del Pd in risposta all’acceso confronto di inizio luglio in una commissione convocata ad hoc. Le oltre 500 firme a corredo della petizione presentata dal Pd e un’assemblea pubblica hanno portato alla stesura di una serie di richieste che la minoranza ha presentato alla Giunta attraverso un atto di condivisione pubblica.

Il Piano antenne

Richieste che vanno dall’aggiornamento del Piano antenne all’istituzione di un osservatorio per monitorare le onde elettromagnetiche. «E che ci sono però state quasi del tutto negate - sottolineano Rossella Olivari e Valeria Benedetti del Pd -. L’unica cosa che l’Amministrazione farà è avviare un procedimento per il rifacimento del Piano antenne. Per il resto abbiamo riscontrato una chiusura immotivata. Pensiamo sia stato sottovalutato l’impatto paesaggistico della struttura. La questione osservatorio non è stata neanche presa in considerazione. Non siamo contro la tecnologia ma dobbiamo trovare il modo migliore per conviverci. Perciò ci rendiamo disponibili come Pd di Gussago a raccogliere proposte sul tema. C’è tempo fino al 27 luglio per presentare queste osservazioni».

Le proposte

«Le proposte della petizione erano 5 di cui alcune coincidenti con azioni già in itinere e da tempo annunciate dall’Amministrazione, come l’aggiornamento del piano di localizzazione delle antenne - replica il vicesindaco Giulia Marchina -. Ci è stato chiesto inoltre di misurare i livelli dei campi elettromagnetici presenti sul territorio, azione che verrà avviata con l’aggiornamento del piano. Su questi due temi la risposta è stata negative perché sono azioni già previste e su cui la macchina amministrativa è già avviata. Le altre proposte della petizione non sono invece attivabili in quanto richiedono di andare oltre a ciò che la norma prevede o di avviare azioni non concretizzabili per il caso specifico».

L’istituzione di un osservatorio, sottolinea la Marchina «è inattuabile in quanto prevedrebbe la costituzione di un organismo composto da politici e rappresentanti dei cittadini che dovrebbe assumere funzioni di controllo e vigilanza sul tema dell’esposizione ai campi elettromagnetici, laddove esistono figure formate e competenti ed enti ufficiali e preposti a tali azioni. Più che di atteggiamento di chiusura da parte dell’Amministrazione si tratta invece del coraggio di amministrare, mantenendo il tema nei binari definiti dalla norma e affidandone le redini a figure preposte, senza scivolare in populismi o allarmismi».

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