La discesa accelera: in sette giorni contagi in calo del 38%

Accelera la discesa della curva del contagio. Negli ultimi sette giorni, nel Bresciano, le persone positive al Sars-CoV-2 sono state 2.378, in calo di quasi il 38% rispetto alla settimana precedente. Un dato influenzato quasi certamente dal rallentamento dei tamponi nel weekend di Pasqua e quindi nella registrazione dei dati d’inizio settimana (che avviene fisiologicamente con un ritardo di 24-48 ore). Andrà dunque confermato tra 7 giorni.
Ma il dato consolida una tendenza che prosegue da cinque settimane consecutive, dopo il picco d’inizio marzo. La riduzione dell’ultima settimana è stata per altro la più marcata rispetto ai 7 giorni precedenti. Dall’1 al 7 marzo si è registrato il record i contagi nel Bresciano, 7.340 casi. Il triplo rispetto ad oggi. Ora l’incidenza settimanale è ben sotto la soglia d’allarme di 250 casi ogni 100mila abitanti (quota che definisce l’ingresso in una condizione da «zona rossa»): i dati degli ultimi 7 giorni dicono infatti che l’incidenza, nel Bresciano, è calata a 189 casi ogni 100mila abitanti.
Come tutte le domeniche, ieri le Ats di Brescia e della Montagna (per la Valcamonica) non hanno diffuso i loro bollettini. Quindi niente dati quotidiani su decessi e guariti nella nostra provincia. Il report di Regione Lombardia riporta invece 2.302 casi a fronte di 41.303 tamponi, con un tasso di positività del 5,57%, più o meno in linea con quello degli ultimi giorni. Ieri 734 casi nel Milanese, 244 in provincia di Bergamo, 132 a Mantova.
Nel Bresciano altri 367 contagi con numeri ancora alti a Lumezzane (altri 16 casi, 69 nell’ultima settimana), 14 positivi e Montichiari e Ospitaletto, 10 a Mazzano, altri 3 nella piccola Bienno, dove negli ultimi 7 giorni si sono contati 38 contagi.
A livello regionale sono poi stati registrati altri 77 decessi che portano il totale a 31.753. Continua però la diminuzione dei ricoveri, sia nei reparti di area non critica (malattie infettive, medicina generale e pneumologia), dove i pazienti Covid ieri sono scesi sotto quota 6mila (163 in meno rispetto a sabato), sia in terapia intensiva, con 814 posti occupati da pazienti positivi al Coronavirus, 10 in meno di sabato.
Il dato confortante, nel giorno in cui si torna in zona arancione, è quello dell’incidenza settimanale, ovvero il numero di nuovi casi ogni 100mila abitanti. A livello regionale il valore ieri è sceso a 158, con numeri ben al di sotto della quota da zona rossa in tutte e 12 le province lombarde, con Bergamo che mostra il valore più basso, 106. Brescia, che a inizio marzo aveva l’incidenza più alta a livello nazionale insieme a Bologna (585 casi ogni 100mila abitanti) ora è al 32esimo posto, con 189 casi ogni 100mila abitanti. Insomma, il calo della curva è nei numeri.
Anche l’Rt è saldamente sotto la soglia critica di 1, quindi in una condizione da «zona gialla». Presto per dire se la terza ondata è ormai alle spalle. Dipenderà anche dalla velocità della campagna vaccinale. Ma dopo tre settimane in «arancione rafforzato» e 28 giorni in «zona rossa», Brescia può guardare con speranza alle riaperture di oggi, senza però abbassare la guardia. C’è anche un ultimo indizio che fa ben sperare. Dopo Magasa e Limone, da ieri c’è un terzo Comune bresciano «Covid-free», vale a dire senza nuovi casi da almeno 28 giorni. Si tratta di Valvestino.
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