Scuola

Le scuole riaprono: la campanella suona per 80mila

Rientro in classe per gli alunni delle medie, martedì la riapertura di quasi tutte le superiori
Scuola e covid - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Scuola e covid - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Tornerà a suonare la campanella, all’inizio della settimana entrante, anche per i ragazzi delle seconde e terze medie e degli istituti superiori, rimasti in Dad per oltre un mese e mezzo. I primi a riprendere le lezioni in presenza saranno i 26.000 alunni delle scuole secondarie di primo grado, che vanno a raggiungere dopo una settimana i compagni della prima media.

Per buona parte dei 55mila studenti delle scuole superiori si tratterà, invece, di attendere martedì.

Nodo trasporti. Ciò in quanto il servizio di trasporto pubblico, nella formula dell’orario scolastico invernale «rinforzato», potrà essere attivato a partire da dopodomani, richiedendo i due canonici giorni per riorganizzare i turni del personale; con la novità di un centinaio di mezzi aggiuntivi, che s’aggiungeranno all’attuale flotta dei 700 bus urbani ed extraurbani. Il reinserimento della Lombardia in fascia arancione riporterà dunque sui banchi di scuola un «plotone» di 80mila studenti bresciani, tra medie e superiori. Queste ultime riprenderanno con modalità di didattica digitale integrata, in una percentuale di presenze intorno al 50%.

«Non posso che essere contenta - dichiara Giulia Coppini, dirigente della scuola media Mompiani, che domani riaprirà a 380 ragazzi -. Oltre alla positività della ripresa in presenza per tutti, sottolineo che abbiamo alcuni appuntamenti importanti per la formazione dei ragazzi: le prove nazionali, che ci diranno in maniera oggettiva lo stato di salute degli apprendimenti, alla luce della ferita pandemica, e la preparazione dell’esame. Ben venga la ripresa di una normalità di vita scolastica, che ci auguriamo non si debba più interrompere». I 18 istituti superiori cittadini dell’Ambito 6, di cui è coordinatore il preside del Gambara, Giovanni Spinelli, ripartiranno nella grande maggioranza dei casi martedì. «Come emerso da una rapida ricognizione tra di noi, molti hanno ritenuto di non esporre gli studenti a inutili disagi con i trasporti - riferisce Spinelli -. Quanto alla rimodulazione, riproponiamo sostanzialmente lo stesso schema di gennaio-febbraio, vale a dire doppio turno, rotazioni settimanali e così via; nessuno introdurrà variazioni all’impianto. Al Gambara, per esempio, non potendo per ragioni peculiari andare sul doppio turno, teniamo in presenza ogni giorno il 40 per cento degli studenti, più o meno 500 su un totale di 1.200».

Metodo Cip e Ciop. Una ripartenza all’insegna di... Cip e Ciop all’Itis Castelli. All’istituto di via Cantore la denominazione dell’orario è ispirata ai due simpatici personaggi disneyani perché, spiega la preside Simonetta Tebaldini, «vogliamo alleggerire un po’ la tensione: così abbiamo diviso gli studenti in due gruppi a rotazione di una settimana ciascuno con il nome dei due scoiattoli, sorridenti e un po’ ingenui, ma non sciocchi, che si tengono per mano, pronti a lavorare insieme; martedì partirà per primo il gruppo Cip. Oltre al fatto che il Tpl non ci garantisce subito la messa in opera del servizio, abbiamo avuto - precisa la dirigente - un guasto all’impianto termico di un’ala importante con 27 aule.

Lunedì sarà tutto ripristinato. Auspichiamo che si riapra e non si chiuda più: con la campagna vaccinale, la bella stagione e le misure anti-Covid, siamo fiduciosi».

Apripista. Fanno eccezione, in quanto riprenderanno già nella mattinata di questo lunedì, il liceo De André e l’istituto Abba-Ballini, in quanto in entrambe le scuole sono calendarizzate le Prove Invalsi delle classi quinte. Solo queste ultime però saranno in presenza all’Abba-Ballini, dove le altre classi ricominceranno martedì, sperando, osserva la dirigente Elena Lazzari, «che il rientro sia definitivo e non si verifichi una nuova impennata di contagio». Il De André si prepara invece ad accogliere dal primo giorno il 50% dei suoi 1.050 studenti: «La preoccupazione c’è sempre - ammette la preside Rita Venuti -, ma confidiamo che i ragazzi dopo questo periodo abbiamo imparato a stare attenti alle regole, a scuola e soprattutto fuori».

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