Investita in centro da un'auto: un pezzo di fanale per risalire al pirata

Ancora ricoverata la donna che vive nelle pensiline dei bus di piazzale Zanardelli. Non è però in pericolo di vita
L’incrocio in via XX Settembre, teatro dell’incidente di domenica - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’incrocio in via XX Settembre, teatro dell’incidente di domenica - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il codice stampato su frammento di fanale raccolto da via XX Settembre la scorsa domenica. Sono partite da qui le indagini degli agenti della Polizia Locale per risalire alla vettura, e al suo conducente, che qualche decina di minuti dopo la mezzanotte di sabato ha investito una 56enne rumena senza fissa dimora da anni in città all’incrocio con via Ferramola, per poi proseguire la loro corsa senza prestare soccorso alla donna.

Attraverso quella sequenza di lettere e numeri gli agenti dell’infortunistica hanno ristretto il cerchio della possibile rosa delle automobili coinvolte. Il dato serve loro ad orientare la ricerca nei filmati di videosorveglianza girati dall’impianto comunale e da alcune telecamere private. Si tratta, nonostante il frammento, di un’impresa complicata.

Detto che l’incrocio tra via XX Settembre e via Ferramola non è presidiato da occhi elettronici, c’è da aggiungere anche che le immagini a disposizione degli inquirenti non sempre sono di una risoluzione tale da rendere agevole la lettura delle targhe e degli altri elementi identificativi delle auto. Come se non bastasse dal luogo dell’incidente l’auto pirata può aver preso diverse direzioni, il che rende il compito degli inquirenti ancora più complicato.

Al momento gli agenti della Locale non possono contare su testimoni oculari. Chi avesse visto qualcosa, fanno sapere dal comando di via Donegani, può chiamare lo 03045001.

La vittima dell’investimento, nel frattempo, è ancora ricoverata al Civile, non è in pericolo di vita. Le fratture al bacino e agli arti inferiori sono stati giudicati guaribili in 30 giorni, salvo peggioramento delle condizioni e aggiornamento della prognosi. Che ne sarà di lei una volta dimessa è un’incognita. La donna, prima dell’incidente, viveva con i suoi libri e le sue buste di cellophane sotto le pensiline degli autobus tra piazzale Zanardelli, via XX settembre e via Vittorio Emanuele II. Luoghi in cui è difficile immaginare un’esistenza, ancor meno una convalescenza.

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