In un mese a Brescia ventimila vaccinati con la terza dose

Le somministrazioni a fragili e over 80, ora si attende il via libera del Governo per gli over 60
Dosi di vaccino pronte per essere somministrate - Foto © www.giornaledibrescia.it
Dosi di vaccino pronte per essere somministrate - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Una media di seicento terze dosi al giorno, tra somministrazioni addizionali e richiami, quella registrata dal 20 settembre nel Bresciano. In poco più di un mese sono stati inoculati 20.494 vaccini a persone particolarmente fragili (immunocompromessi e trapiantati) e ad over 80.

La strada è stata percorsa per quasi tre quarti, prima di aprire il percorso di richiamo del vaccino anti Covid-19 anche agli over 60. Nel frattempo, da inizio settimana sono aperte le prenotazioni per il personale sanitario di ogni età.

Per molti di loro, sono trascorsi molti mesi dalla seconda dose del ciclo vaccinale primario, tenuto conto che la campagna era iniziata a gennaio, dopo la giornata «straordinaria» del 27 dicembre. Nessun obbligo per i sanitari.

Si ricorda che, mentre la vaccinazione completa è obbligatoria per medici, infermieri e personale sanitario in generale, la terza dose di richiamo non lo è nemmeno per loro. La campagna vaccinale per la terza dose - a 28 giorni dalla seconda per trapiantati o immunodepressi, a sei mesi per tutti gli altri - è iniziata in una fase molto delicata della pandemia. Gli occhi sono puntati sull’incidenza nel nostro Paese ma anche su quello che sta accadendo nel resto del mondo, tra realtà in cui il virus ha rialzato pesantemente la testa ed altre in cui il numero delle persone vaccinate è ancora troppo esiguo per mettere al riparo loro e tutti noi.

«C’è una piccola inversione di tendenza dell'incidenza, ma siamo sempre al di sotto dei 50 casi ogni 100mila abitanti - il commento del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza -. Anche l’indice di trasmissione Rt cresce di poco ma resta sotto la soglia epidemica, il che ci dice che l'incidenza non dovrebbe aumentare nel prossimo periodo. Le cose vanno bene nei reparti, siamo molto al di sotto delle soglie critiche». Aggiunge Rezza: «L’attenzione va posta sulla durata del vaccino, sembra essere molto buona nei confronti della prevenzione della malattia, dai 6 agli 8 mesi, mentre cala lievemente nel tempo per l’infezione vista la presenza della variante Delta. Bisogna dare maggiore enfasi al completamento della campagna vaccinale, anche per la terza dose. L’andamento è favorevole in questo momento. La campagna di vaccinazione ha funzionato insieme alle misure di contenimento».

Riguardo la terza dose al resto della popolazione, dopo fragili, anziani e personale sanitario: «Non sappiamo ancora quanto presto dovremo rivaccinare le persone più giovani, i dati si stanno accumulando e non ci sono evidenze definitive. Oltretutto, i giovani sono stati vaccinati più di recente. Ci sarà tempo per decidere, visto che il richiamo può essere fatto a partire dai sei mesi della seconda somministrazione».

Sulla situazione pandemica è intervenuto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, a margine del Consiglio dell’Unione europea: «In Italia i contagi sono maggiori di quelli di pochi giorni fa, ma bisogna capire se è per il numero dei tamponi superiore o per altro. Noi abbiamo vaccinato di più di altri Paesi europei e abbiamo mantenuto cautele che in Inghilterra sono state abolite. Voglio ringraziare i cittadini perché con senso di responsabilità si sono vaccinati».

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