Il centrosinistra prepara il confronto: torna la rosa Del Bono con Castelletti

Tavolo di lavoro atteso tra mercoledì e giovedì. Italia Viva: «Decideremo in base alle alleanze regionali»
Palazzo Loggia - © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Loggia - © www.giornaledibrescia.it
AA

La descrizione migliore si ritrova nelle parole di una canzone di Antonello Venditti, adattate alla cronaca: nel centrosinistra certi dibattiti «non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano». O, almeno, è così che buona parte degli alleati del Pd - col sorriso e un pizzico di sana ironia, s’intende - descrivono la situazione da cui la coalizione ripartirà dopo queste settimane all’insegna del dibattito interno al partito di maggioranza relativa.

Perché? Perché dopo - appunto - un giro tortuoso fatto di consultazioni, di riunioni, di assemblee, segreterie e votazioni annunciate - in buona sostanza - si torna esattamente al punto d’origine, vale a dire alla terna di nomi indicata alle origini dal sindaco sul principio di giugno: gli assessori Valter Muchetti, Federico Manzoni e, ultima ma non certo per consenso, la vicesindaco Laura Castelletti.

Con ordine. Il percorso che vedrà la coalizione seduta attorno al tavolo di lavoro, richiesto a gran voce da un anno e mezzo, inizierà a metà della prossima settimana: si stanno incastrando le agende, per ora prevale l’opzione giovedì 17, ma di certo 24 ore prima o dopo poco cambiano.

Chi si siederà?

«L’invito è a tutti gli attori che attualmente compongono la maggioranza - spiega il segretario cittadino del Pd, Tommaso Gaglia -. Si discuterà poi insieme l’eventuale possibilità di allargare la coalizione: personalmente spero che si riesca a mantenere la nostra dimensione locale disgiunta dalla logica regionale. E l’obiettivo è arrivare al massimo prima di Natale ad una decisione unanime sulla candidatura».

L’incognita, in questo quadro, è rappresentata dal Terzo polo. Spiega il coordinatore provinciale di Italia Viva, Gianbattista Groli: «Noi valuteremo il da farsi dopo la chiusura delle Regionali: è impensabile dividere le due operazioni.

Se si trova l’accordo in Lombardia, con Letizia Moratti candidata e un ticket col Pd, si potrebbe stare nell’alleanza al primo turno anche in città, diversamente, non lo trovo praticabile e al primo turno andremo da soli». Azione, che invece al tavolo di coalizione siederà sin dalla prossima settimana, potrebbe essere di diverso avviso: il Terzo polo resterà unito anche a Brescia? Non è chiaro.

Scenario

(Quasi) nessuno in questa fase avanza, a taccuino aperto, pareri sui profili dei candidati in corsa, ma tutti specificano che la coalizione non si limiterà a sondare il gradimento solo degli assessori Dem.

«Siamo contenti che il Pd abbia individuato i suoi candidati» è il commento del segretario provinciale di Sinistra italiana, Luca Trentini, che non a caso scandisce con la voce quel «suoi». Poi, aggiunge: «Nel contesto politico attuale, bisogna fare il massimo sforzo per mantenere quell’unità che ci ha contraddistinto finora, perché di fronte a noi abbiamo una campagna elettorale per nulla scontata. Ovviamente il luogo in cui si decide è il tavolo di coalizione: la rosa di nomi serve per trovare il profilo che meglio interpreti l’idea di futuro della città».

Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it
Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it

Il nome di Castelletti c’è pressoché da parte di tutti gli alleati, il sindaco l’ha presentata come la sua «vera continuità» e molti nel Pd le riconoscono «capacità e visione» (che, tradotto, significa: non faremo una battaglia contro di lei, se fosse la candidata dell’unità, anzi). Lo chiarisce, senza girarci attorno, anche Groli: «Massimo rispetto per Castelletti e per il suo profilo».

Semmai, i punti veri sono due: la disponibilità reale della vicesindaco e chi - a questo punto - proporrà il suo nome. Il Terzo polo non lo farà (né Iv né Azione), Groli è chiaro: «Non ne facciamo una questione di nomi, ma ragioniamo su una questione di metodo e di coerenza nelle alleanze tra Regione e Loggia. Se staremo nel centrosinistra su Castelletti non ci sono preclusioni se la proporrà qualcuno: noi in campagna elettorale non l’abbiamo mai vista...».

L’impressione è che tutti vogliano a bordo, da frontman, l’assessore alla Cultura, considerata la migliore sfidante per vincere contro il centrodestra. Ma, allo stesso tempo, nessuno la vuole come candidata di bandiera, perché questo significherebbe rinunciare a trattare sul secondo posto più ambito dai partiti per le Amministrative: la carica di vicesindaco.

A proporla, quindi, potrebbero essere i partiti (o le forze civiche) più «piccoli» dell’alleanza, di fatto garantendo così al Pd la poltrona del numero due del papabile futuro sindaco. Il che azzererebbe questa possibilità per il Terzo polo: uno scenario che potrebbe spaccarlo, con Italia Viva fuori dalla coalizione, ma Azione dentro (ipotesi che sarebbe già stata ventilata ai vertici del partito di Calenda). La partita torna al punto di partenza, si diceva: Muchetti, Manzoni e Castelletti. Vecchio scenario, nuove manovre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia