«I tamponi non sono infallibili: falsi negativi oltre il 30%»

Uno studio del Civile sottolinea anche come la perdita di olfatto e gusto sia un sintomo in circa il 60% dei pazienti positivi al Covid-19
Un addetto sanitario effettua un tampone - Foto Ansa/Alessandro Di Marco © www.giornaledibrescia.it
Un addetto sanitario effettua un tampone - Foto Ansa/Alessandro Di Marco © www.giornaledibrescia.it
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«È importante sottolineare che il tampone è tutt'altro che infallibile: è stato dimostrata una falsa negatività in più del 30% dei pazienti affetti da Covid-19, evidenza che porta a dover reiterare il tampone per incrementarne l'affidabilità diagnostica e per poter monitorare i soggetti a rischio nel tempo. È evidente come questo aspetto peggiori ulteriormente il problema della disponibilità del test e causi un incremento significativo dei costi». 

Lo spiega uno studio osservazionale condotto dalla clinica otorinolaringoiatrica dell'Ospedale Civile di Brescia che tra il 27 marzo e l'1 aprile ha analizzato più di 500 pazienti con dimostrata positività al Sars-Cov-2 ricoverati concentrandosi sull'andamento e le caratteristiche delle alterazioni di olfatto e gusto nei soggetti affetti da Covid-19. 

«I risultati dello studio dimostrano come questi sintomi si manifestino in circa il 60% dei pazienti positivi al Sars-Cov-2 e presentino delle peculiari caratteristiche tali da poterli facilmente differenziare da quelli insorti durante un comune raffreddore. Inoltre, questa percentuale arriva quasi all'80% nei soggetti con sintomi di lieve/media intensità» spiega lo studio. «Il messaggio prezioso che emerge dallo studio è che, al momento attuale, ogni cittadino che lamenti un improvviso calo o completa perdita della percezione degli odori e/o dei sapori, anche in assenza di altri sintomi, dovrebbe considerarsi infetto da Sars-Cov-2 fino a prova contraria».

 

 

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