I grandi casi alla prova d’appello: Bozzoli, Mosca e i tedeschi in aula

Iniziano i processi di secondo grado per la morte di Umberto e Greta, il delitto del forno di Marcheno e il medico di Montichiari
L'aula della Corte d'Assise al tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'aula della Corte d'Assise al tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Sarà soprattutto la stagione dei grandi appelli. Il secondo atto di processi dall’esito non scontato. Il caso Bozzoli, la morte di Umberto e Greta sulle acque del Lago di Garda e poi la vicenda del medico Carlo Mosca sono tre procedimenti che in autunno accenderanno i riflettori sul tribunale di Brescia.

Il mistero di Marcheno

Giacomo Bozzoli il giorno della sentenza di primo grado - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Giacomo Bozzoli il giorno della sentenza di primo grado - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it

Giacomo Bozzoli tornerà in aula a ottobre, esattamente otto anni dopo - era l’8 ottobre 2015 - la scomparsa dello zio Mario all’interno della fonderia di Marcheno. Condannato in primo all’ergastolo, si gioca tutto in appello con i legali che nel ricorso depositato nei mesi scorsi puntano a smontare la ricostruzione del presidente della corte d’Assise Roberto Spanò secondo cui «il movente deve ritenersi appurato e da individuare nell’odio covato da Giacomo nei confronti dello zio».

Per i giudici di primo grado l’imprenditore è stato ucciso nel forno della fonderia, ma per i difensori di Giacomo Bozzoli «se la vittima - come scritto nelle 77 pagine di ricorso - fosse stata aggredita ed uccisa nel reparto forni della fonderia, sarebbe rimasta traccia dell’aggressione e del successivo trascinamento del corpo sul pavimento».

Il medico assolto

Il dottor Carlo Mosca esce dal tribunale dopo la sentenza di primo grado - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Il dottor Carlo Mosca esce dal tribunale dopo la sentenza di primo grado - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it

Ha sempre rigettato ogni accusa anche Carlo Mosca, primario di Pronto soccorso all’ospedale di Montichiari che venne arrestato per omicidio volontario di due pazienti Covid nella prima fase della pandemia a marzo 2020 e rimase 18 mesi ai domiciliari. La pm Federica Ceschi chiese la condanna a 24 anni. Tesi non accolta dalla Corte d’Assise che in primo grado ha assolto con formula piena Carlo Mosca e trasmesso gli atti in procura per i due infermieri che accusarono il medico e che ora sono indagati per calunnia.

«Tesi, supposizioni e sospetti hanno costituito la linfa vitale della vicenda che ha cristallizzato un’accusa calunniosa di omicidio, tanto più infamante in quanto rivolta ad un medico, ossia ad una persona avente vocazione salvifica» scrissero i giudici. La Procura ha impugnato l’assoluzione del primario che a metà ottobre affronterà il processo d’appello.

Greta e Umberto

La fiaccolata per Greta e Umberto a Maderno nel 2021 - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
La fiaccolata per Greta e Umberto a Maderno nel 2021 - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it

E in autunno varcheranno la porta del tribunale di Brescia anche Patrick Kassen e Cristian Teismann, i due turisti tedeschi che in primo grado sono stati condannati a quattro anni e sei mesi il primo e a due anni e undici mesi il secondo. Erano a bordo del motoscafo che la sera del 19 giugno 2021 nelle acque del Lago di Garda travolse il gozzo su cui c’erano Greta Nedrotti, 24 anni, e il 37enne Umberto Garzarella, uccisi sul colpo.

I turisti, nell’atto depositato dai loro legali, chiedono il ribaltamento della prima sentenza e l’assoluzione. «Gli eventi si sono verificati anche per la condotta illecita tenuta dall’equipaggio del gozzo» si legge nel ricorso di Teismann, proprietario del potete motoscafo che la sera dell’incidente aveva fatto guidare all’amico Patrick Kassen. «La sentenza - sostengono i legali dei tedeschi - si produce in un clamoroso esercizio di doppiopesismo che vogliamo pensare dovuto all’esigenza - umanamente comprensibile, ma non giuridicamente secondabile - di preservare la memoria di chi non c’è più». Parole che hanno già fatto infuriare le famiglie delle due vittime, che ancora attendono l’entrata in vigore del reato di omicidio nautico, ancora fermo in Parlamento. In autunno sarà dunque tempi di grandi appelli, ma non solo.

I nuovi casi

A novembre - il 21 - inizierà infatti il processo a carico di Raffaella Ragnoli, la donna di 57 anni che in un appartamento di Nuvolento lo scorso 28 gennaio uccise il marito Romani Fagoni di 60 anni, colpito con un coltello sotto gli occhi del figlio 15enne che lanciò l’allarme. La Procura dopo aver chiuso le indagini ha disposto il giudizio immediato per la donna.

Processo al via senza passare dall’udienza preliminare anche per Mire Habile, il 27enne somalo arrestato a marzo scorso con l’accusa di avere ucciso il 25enne marocchino Yassine Ezzabir in uno stabile abbandonato di via Elba, a Brescia Due, in città.

Cellino e l'architetto di Putin

Prima della fine dell’anno si chiarirà il destino di due vicende che hanno tenuto banco a lungo. Soprattutto per i protagonisti al centro della scena. Massimo Cellino e Lanfranco Cirillo. Il presidente del Brescia il 25 settembre è atteso in aula per l’udienza preliminare sul caso che aveva portato al maxi sequestro di 59 milioni di euro poi annullato in Cassazione. Situazione simile a quella dell’architetto di Putin Lanfranco Cirillo, finito sotto indagine per reati fiscali, e per il quale la Procura, come per Cellino, aveva chiesto l’arresto in carcere. A lui , cittadino russo e che da Mosca si sta difendnedo, erano stati sequestrati beni per 140 milioni di euro. Provvedimento annullato dalla Cassazione e udienza in tribunale a Brescia fissata a dicembre. 

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato