I creditori rifiutano un’offerta d’acquisto: la Freccia Rossa Spa giunge al capolinea
I primi quindici anni di storia del Freccia Rossa si sono formalmente chiusi lunedì. Il 14 agosto è stata depositata al Tribunale di Milano l’istanza per la «liquidazione giudiziale» della società per azioni «Freccia Rossa shopping centre» da parte del legale rappresentante della stessa realtà meneghina, il liquidatore Giuseppe Gentile.
Un documento che segna la fine di un capitolo importante per il centro commerciale di viale Italia, a Brescia, e che probabilmente si rivelerà propedeutico ad un nuovo paragrafo centrato sul recupero del grande complesso immobiliare limitrofo al comparto Milano, seppur con tempi molto più lunghi del previsto.
Nel nuovo Codice di gestione della crisi di impresa, in estrema sintesi, la «liquidazione giudiziale» è la procedura che sostituisce il fallimento ed è finalizzata a «liquidare» il patrimonio dell’impresa insolvente (in questo caso la Freccia Rossa shopping centre Spa), ripartendo il ricavato in favore dei creditori. Da quanto si apprende dall’atto protocollato il giorno prima di Ferragosto, Gentile non aveva altra scelta: al 30 giugno di quest’anno, sulla società controllata al 100% dalla lussemburghese La Fenice gravavano debiti per 51,9 milioni e un patrimonio netto con saldo negativo per oltre 49 milioni.Per di più, i principali creditori della Spa milanese, forti di un precedente accordo (e soprattutto di un diritto reale di ipoteca per un valore complessivo di 49,93 milioni) volto alla ristrutturazione del debito della Freccia Rossa, hanno respinto una proposta (l’unica) di acquisto del centro commerciale cittadino avanzata dalla bresciana MyCredit, agenzia di recupero crediti con sede in via Aldo Moro (il principale azionista oltre che presidente del Consiglio di amministrazione è Mirko Tramontano).
Il punto
«Dopo aver coltivato interlocuzioni con diversi possibili investitori - conferma Giuseppe Gentile nell’istanza - in data 9 febbraio 2023 perveniva alla società un’offerta vincolante da parte di MyCredit Spa con la quale la predetta società manifestava interesse all’acquisto degli immobili inerenti il perimetro del centro commerciale ... per l’importo di 5 milioni, con compravendita e pagamento del prezzo ipotizzati entro il 30 aprile 2023».
Pochi giorni dopo, siamo al 22 febbraio, MyCredit integra la sua offerta, indicando che l’operazione di acquisto sarebbe stata perfezionata tramite la Beaver Spe Srl, società di cartolarizzazione immobiliare con sede a Milano, a condizione che l’accettazione della proposta fosse formalizzata entro lo stesso mese di febbraio. Passano tuttavia altri nove giorni senza alcuna intesa tra le parti e il 3 marzo MyCredit proroga la validità della sua offerta al 31 marzo. Non basterà.
«La società - continua Gentile -, promuoveva una serie di incontri e forniva ai creditori ipotecari informazioni e ipotesi di lavoro al fine di consentire la valutazione dell’unica offerta vincolante pervenuta, ma, nonostante l’offerente abbia espresso la disponibilità a migliorare la propria proposta, riconoscendo agli stessi creditori ipotecari un "earn out" (prezzo aggiuntivo, ndr) inizialmente fissato in un importo compreso tra i 2 (in caso di rivendita senza investimenti) e 10 milioni (in caso di rivendita dopo investimenti nello sviluppo del Centro Commerciale), la soluzione non risultava di gradimento dei creditori ipotecari e non risultava quindi percorribile». Malgrado ciò, la trattativa non si interrompe.
«Nel corso dei mesi - rivela il liquidatore della Freccia Rossa shopping centre -, MyCredit ha chiarito e confermato il proprio interesse a valutare non più l’acquisto dell’immobile di proprietà di Freccia Rossa, bensì l’intero capitale sociale della società, specificando che l’acquisto della società dovesse in ogni caso essere condizionato al contestuale acquisto di tutti i crediti dei creditori finanziari nei confronti della società stessa». Una mossa che non trova comunque il benestare degli ormai famosi creditori ipotecari, ossia il Fondo Efesto (gestito da Finanziaria internazionale investments Sgr, che ha nominato quale «servicer» - fornitore di servizi, una sorta di intermediario - la doNext) e la Altea Spa (società di cartolarizzazione dei crediti, che ha nominato servicer la Prelios credit servicing).
Le prospettive
Ora la parola passa ai giudici del Tribunale di Milano, che con tutta probabilità accoglieranno l’istanza presentata da Giuseppe Gentile e delibereranno il fallimento o, meglio, «la liquidazione giudiziale» della Freccia Rossa shopping centre.
Dopodiché i magistrati fisseranno la data per l’esame dello stato passivo della società e, se non vi saranno colpi di scena, avvieranno tutte le procedure previste dalla legge per la messa in vendita (attraverso un bando e quindi una gara pubblica) del centro commerciale di viale Italia. Nel frattempo, il Freccia Rossa rimarrà deserto in un angolo a sud ovest del centro storico.
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