I colleghi del prof che nega il Covid: «Va sospeso subito»

Alle medie di Castenedolo i docenti dalla parte dei genitori: «Ragazzi da tutelare». Il Provveditorato: «Interverremo»
Le regole anti-Covid anche a scuola (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Le regole anti-Covid anche a scuola (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
AA

«Non deve più mettere piede in classe: dobbiamo proteggere i ragazzi». Hanno le idee chiare i colleghi della scuola media Leonardo da Vinci di Castenedolo, in questi giorni al centro delle proteste dei genitori, dopo che a lezione un professore ha più volte negato l’esistenza del Covid-19 davanti agli studenti, invitandoli a diffidare delle misure di sicurezza anti contagio e a non usare le mascherine perché pericolose.

Il supplente di scienze e matematica - che da circa un mese è in servizio nell’istituto dopo aver scatenato la polemica alle medie di Botticino per gli stessi motivi e aver già incassato sanzioni disciplinari in altre scuole della provincia - ha turbato i ragazzi, allarmandoli con propagande contro gli «intrugli vaccinali», come li definisce lui stesso nel registro elettronico.

«Dopo le sue lezioni gli studenti sono agitatissimi - testimonia una docente -, ci metto parecchio a tranquillizzarli. Tanti sono spaventati, perché dice loro che denuncerà le madri per aver segnalato la sua condotta». L’apprensione è innanzitutto per i ragazzi: «Ha un effetto negativo sulle classi e non rispetta i programmi d’insegnamento. Dovrebbe restare fino a giugno, ma noi speriamo venga sospeso». Il clima è teso anche tra colleghi: «Abbiamo dovuto toglierlo da un gruppo WhatsApp che usavamo per lavoro perché continuava a condividere contenuti negazionisti e fake news».

I colleghi - che in una lettera hanno informato della situazione la preside e i ministri dell’Istruzione e della Salute - si sentono impotenti: «La scuola ha fatto tutto il possibile, ma i tempi burocratici sono un impedimento». Nel frattempo, arriva la rassicurazione di Giuseppe Bonelli, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia -: «Interverremo: abbiamo acquisito la relazione della scuola, la stiamo verificando e poi procederemo». Le modalità, e soprattutto i tempi, con cui saranno presi i provvedimenti disciplinari del caso non sono ancora chiari. Ciò che è chiaro, invece, è il senso di impotenza che serpeggia nei corridoi del Leonardo da Vinci: «La preside immessa in ruolo a settembre non l’abbiamo mai incontrata perché è in mutua da inizio anno scolastico, noi ci rivolgiamo alla dirigente reggente, che però è responsabile anche di un altro istituto e, per quanto faccia il possibile, non si sa quanto resterà ancora in carica a Castenedolo».

L’ingresso della scuola media Leonardo da Vinci - © www.giornaledibrescia.it
L’ingresso della scuola media Leonardo da Vinci - © www.giornaledibrescia.it

Intanto, la vicenda ha raggiunto anche i palazzi della politica. «Mi auguro che chi di dovere accerti fino in fondo le responsabilità di un insegnante che, ormai recidivo, non solo propone a dei minorenni le sue follie negazioniste sul Covid, ma addirittura li istigherebbe a delinquere invitandoli a non indossare la mascherina nel rispetto delle regole» ha dichiarato in una nota la bresciana Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto in consiglio regionale. «Un comportamento già di per sé inaccettabile, che diventa ancora più grave visto che avviene in una scuola».

«Solo nella nostra provincia - prosegue Beccalossi - sono morte più di 4.500 persone e la scuola non ha strumenti per fermare un docente che viene regolarmente spostato da un istituto all’altro perché parla di "intrugli vaccinali" e "pandemenza". La cosa ancora più incredibile è che si tratti di un professore di scienze, tanto che verrebbe da chiedersi con che titoli abbia ottenuto questo incarico». «Questa vicenda - conclude Viviana Beccalossi - mette a nudo ancora una volta tutti i limiti di un pubblico impiego che avrebbe bisogno di far lavorare al meglio le tantissime persone di qualità ma che, a differenza del privato, non ha gli strumenti per licenziare. Anzi, come successo giorni fa per gli operatori ecologici a Roma, viene premiato con incentivi economici chi si presenta al lavoro, visti i tassi di assenteismo. Una follia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato