I bresciani Vesco e Salvinelli hanno vinto la Mille Miglia 2021

Alla fine di una gara combattutissima, l'equipaggio a bordo di un’Alfa Romeo 6C Super Sport del 1929 si aggiudica la corsa
PARLA BRESCIANO LA 1000 MIGLIA
AA

La Mille Miglia parla bresciano, anche sul gradino più alto del podio: sono il pilota Andrea Vesco e il navigatore Fabio Salvinelli ad aggiudicarsi l’edizione 2021 della corsa di auto d'epoca più bella del mondo. L’equipaggio numero 43, a bordo di un’Alfa Romeo 6C Super Sport del 1929 (coefficiente 1,80 e 2.569 cc), è il vincitore della Freccia Rossa da molti definita «la più emozionante di sempre». Il triumplino aveva giù vinto, in coppia con Andrea Guerini, la Mille Miglia del 2016 e del 2017, oltre a quella del 2020 con il padre Roberto, che si è svolta a ottobre in segito all’emergenza sanitaria.

In seconda posizione, distaccati di soli 56 punti, i bresciani Andrea Luigi Belometti e Gianluca Bergomi (equipaggio 41, Lancia Lambda Spider Casaro del 1929). Medaglia di bronzo per Gianmario Fontanella e Anna Maria Covelli (equipaggio 24, Lancia Lambda Spider Casaro del 1927). Nel pomeriggio non sono previste altre prove cronometrate; salvo sorprese e imprevisti, questa potrebbe essere la classifica definitiva. Da anni non si viveva una Mille Miglia così combattuta.

La Coppa delle dame quest'anno va all'equipaggio 40 composto da Silvia Marini e Lucia Filippelli.

Silvia Marini e Lucia Filippelli - Foto New Reporter Favretto/Checchi © www.giornaledibrescia.it
Silvia Marini e Lucia Filippelli - Foto New Reporter Favretto/Checchi © www.giornaledibrescia.it

Una gara che quest’anno è tornata alla tradizione, con il suo tracciato in senso antiorario, e eccezionalmente corsa a giugno, a pochi giorni dall’estate. Un percorso che i piloti in gara hanno definito «stimolante e ricco di prove speciali molto tecniche e tiratissime». Vesco e Salvinelli hanno combattutto fino all’ultimo secondo, una gara a dir poco rocambolesca, tanto che solo ieri sera i due hanno dichiarato ai microfoni di Teletutto: «Ci stiamo difendendo con le unghie». E con le unghie si sono difesi, per poi sferrare l’ultima defintiva zampata.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia