Gruppo Fs, 14 miliardi di investimenti in Lombardia: gli interventi a Brescia

Tra questi, il completamento dell'Alta velocità Brescia-Verona, il potenziamento della stazione merci e un terminal di 100mila metri quadrati
Una veduta dall'alto della stazione di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Una veduta dall'alto della stazione di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il completamento della linea Alta velocità Brescia-Verona, il potenziamento della stazione merci di Brescia e la costruzione di un terminal di 100mila metri quadrati per la logistica entro il 2026 alla Piccola, i lavori per la bretella autostradale Concesio-Sarezzo: sono le opere riguardanti il nostro territorio inserito nel Piano industriale 2022-2031 del gruppo Ferrovie dello Stato, che comprende anche l’Anas.

A livello nazionale si prevede di investire 190 miliardi nel decennio, in Lombardia l’impegno è di oltre 14 milioni: in particolare 10 miliardi per le infrastrutture ferroviarie, 3 miliardi per le strade, 150 milioni per nuovi poli della logistica (50 milioni quello di Brescia), 75,2 milioni per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare di Fs e Anas nelle città. Fra le altre opere da segnalare in Lombardia c’è il nuovo collegamento con l’aeroporto di Bergamo. Un tratto di 5 km, finanziato in Pnrr, tra l’aeroporto di Orio al Serio e la rete ferroviaria nazionale che si dirama dalla linea Bergamo-Rovato. Attualmente è in fase di iter autorizzativo.

Nel complesso, il Piano industriale di oltre 190 miliardi avrà un impatto sull’economia nazionale stimabile in 2-3 punti percentuali di Pil. 

La visione strategica e industriale di lungo periodo ha, tra i suoi principali obiettivi, dare certezza di esecuzione alle opere infrastrutturali nei tempi previsti; favorire il trasporto collettivo multimodale rispetto al trasporto privato; incrementare fino a raddoppiare rispetto al 2019 il trasporto merci su ferro (dal 6 al 12%); rendere le infrastrutture ferroviarie e stradali più sostenibili, accessibili, integrate efficacemente fra loro e resilienti, incrementandone la dotazione anche per ridurre il gap tra nord e sud del Paese; aumentare il grado di autonomia energetica del Gruppo attraverso fonti rinnovabili (arrivando al 40% dell’energia autoprodotta) e contribuire, anche in questo campo, alla transizione ecologica del Paese.

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