Focolaio Covid alla Ugolini, i genitori: «Chiudere la scuola»

Dieci le classi in Dad e quattro in sorveglianza speciale nella scuola primaria di Brescia: un solo gruppo è fuori pericolo
La scuola primaria Ugolini, in via Repubblica Argentina - Foto © www.giornaledibrescia.it
La scuola primaria Ugolini, in via Repubblica Argentina - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sono passate da cinque a dieci, fra lunedì sera e ieri mattina, le classi in quarantena alla scuola primaria «Ugolini» di via Repubblica Argentina, a Brescia. Una cinquantina di bambini sono risultati positivi al Covid e diverse sono anche le insegnanti che hanno contratto il virus, benché in forma lieve, in quanto vaccinate.

Un vero e proprio focolaio che si è acceso nella scuola cittadina (15 classi in totale nell’istituto), facente parte dell’Istituto comprensivo Rinaldini Sud 3, e che si è diffuso repentinamente. Erano soltanto un paio gli alunni positivi venerdì scorso, ma la situazione è «precipitata vertiginosamente», come ha spiegato la dirigente Anna Maria Testa: quattro classi in quarantena, divenute poi cinque e quindi dieci (ora tutte in Dad) e quattro in sorveglianza speciale, per le quali le famiglie hanno ricevuto come da prassi una comunicazione da Ats che permette l’accesso ai locali scolastici solo previo tampone negativo dei bambini.

«È un dato di fatto che frequentare collettività, quale che sia (sociale, lavorativa, scolastica, sportiva, ecc...) aumenta di per sé il rischio di contagio e che quindi si possa poi verificare una trasmissione ai contatti più stretti, che sono quelli famigliari - spiega il dottor Giovanni Marazza, direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Brescia -. In più bisogna considerare, se si pensa alla popolazione scolastica, che una quota non indifferente è rappresentata da bambini non ancora vaccinabili. Si vede anche dai numeri come più aumenta l'età più i casi diminuiscono, anche tenendo conto della diversa numerosità delle singole popolazioni scolastiche, perché cambiano le interazioni tra i singoli».

Le famiglie

Sono in apprensione i genitori, molti dei quali stanno tenendo a casa i loro figli, per il timore dei contagi. Ma soprattutto, in questa circostanza, chiedono che l’intero plesso venga chiuso, «per il bene dei bambini». Una decisione «che non spetta a noi – chiarisce la preside -. Ho cercato più volte di spiegarlo alle famiglie in questi giorni. Io per prima, e fin dal primo giorno, ho chiesto di poter chiudere, ma mi è stato risposto che ci devono essere le condizioni e i numeri per farlo. Ora, con queste evidenze, ho contattato nuovamente Ats e sto aspettando di ricevere da loro qualche indicazione sul da farsi. Mi hanno risposto - continua - che devono decidere se effettuare un test sulla popolazione scolastica dell’istituto oppure procedere con la chiusura. Ma lo sapremo soltanto domani mattina (oggi per chi legge, ndr)». Tanti bambini, come detto, non stanno frequentando a causa della situazione dei contagi e, nelle classi che ancora fanno lezione «in presenza», parecchi banchi risultano vuoti.

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