Ferrovia tra Brescia e Montichiari: stanziati i primi 70 milioni di euro
La linea ferroviaria tra Brescia e Montichiari esce dal libro dei sogni ed entra tra i progetti su cui Rfi ha deciso di puntare. Nel nuovo contratto di programma 2022-2026 tra il Ministero delle Infrastrutture e Rete ferroviaria italiana ci sono infatti 70 milioni di euro per iniziare a riqualificare la Brescia-Parma, la linea su cui si incardina il progetto per collegare Brescia con l’aeroporto di Montichiari e il centro fiera del Garda.
Stategia
Si tratta di una prima tranche, visto che l’opera, nel complesso, costa oltre 400 milioni. Ma è comunque un’iniezione di fiducia verso il disegno su cui Brescia lavora da anni: trasformare le ferrovie regionali esistenti (spesso malconce) in linee sub-urbane, con un servizio frequente e cadenzato da e verso la città, in modo da rispondere alla crescente domanda di mobilità e ridurre il traffico. Il disegno complessivo si muove su cinque direttrici. Ma i due fronti più caldi sono verso ovest, sfruttando la Brescia-Iseo-Edolo, e verso sud-est, con la Brescia-Parma.
Dossier sul tavolo dell’assessore alla mobilità del Comune di Brescia Federico Manzoni che, nelle scorse settimane, ha marcato stretto i vertici di Rfi, con tanto di documentatissime lettere, per assicurare lo stanziamento dei fondi.
Le risorse
«Nella parte investimenti del nuovo contratto di programma tra Ministero e Rfi, approvato il agosto dal Cipess - annuncia ora Manzoni - ci sono le prime risorse per il progetto della linea Brescia-Montichiari». I primi 10 milioni, in realtà, erano già stati stanziati, ricorda l’assessore. Ma quelli servivano per la progettazione. Lo studio di fattibilità è pronto e ora si sta facendo il progetto tecnico-economico. Il costo iniziale di 250 milioni è salito a 403 milioni.
L’intervento è stato diviso in più fasi: la prima prevede un raddoppio del tratto tra Brescia e San Zeno, così da superare il «collo di bottiglia», visto che quei binari servono sia la Brescia-Parma che la Brescia-Cremona. Costerà 110 milioni e comprende anche la nuova fermata a Porta Cremona e l’allargamento dei viadotto della tangenziale sud e dell’A4. La seconda fase prevede il raddoppio dei binari e l’elettrificazione tra Brescia e Ghedi oltre alla riqualificazione delle fermate (San Zeno, Montirone, Ghedi). Costo: 115 milioni. Infine la terza fase, la realizzazione ex novo del tratto da 11,2 chilometri tra Ghedi e Montichiari a binario singolo. Costo: 138 milioni.
Interventi
Nel complesso l’intervento prevede anche l’eliminazione di 12 passaggi a livello. «Con il nuovo contratto di programma - spiega Manzoni - ai soldi per la progettazione si sono aggiunti 30 milioni per una prima tranche di interventi relativi alla soppressione dei passaggi a livello». Non basteranno, ma è un inizio.
L’elettrificazione della Brescia-Parma è poi «prevista in un più ampio programma di investimenti relativi all’upgrading delle linee del bacino del nord-ovest» spiegano da Rfi. La linea - che si sviluppa per 91 chilometri - è elettrificata solo tra Brescia e San Zeno (6 km) ed è a trazione diesel per i restanti 85 km. Per la svolta elettrica il nuovo contratto di programma ha previsto lo stanziamento di 40 milioni di euro (su un budget complessivo di 209 per l’intero bacino del nord-ovest). Insomma, «una buona notizia» commenta Manzoni.
Il primo viaggio in treno in 24 minuti tra la fiera di Montichiari e Brescia è ancora lontano. Rfi spera di avviare i primi lavori a fine 2023. Ma ora il sogno è un po’ più vicino.InfrastruttureGli investimenti sulla mobilità sostenibile
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