Tram, ciclabili, treni e bus green: la mobilità vale un miliardo

Non solo il nuovo tram, l’opera che è riuscita a incassare 360 milioni di finanziamento da Roma e la cui prima corsa è in programma nel marzo 2029. Nel prossimo decennio, in città, sono in arrivo investimenti dedicati alla mobilità sostenibile che valgono quasi un miliardo di euro: 989 milioni, secondo i calcoli dell’assessore Federico Manzoni. Lì dentro ci sono opere che partiranno quest’estate, come le barriere fonoassorbenti lungo il viadotto della metropolitana, a Sanpolino; o il riassetto dell’autostazione delle corriere di via Solferino. Altre, come l’elettrificazione e il raddoppio della ferrovia Brescia-San Zeno-Ghedi, con nuova stazione a porta Cremona e l’eliminazione di 13 passaggi a livello, sono ancora alla fase progettuale. Fatto sta che nel prossimo decennio la città catalizzerà investimenti sulla mobilità come non se ne sono mai visti. Soldi che in gran parte arrivano da Roma e Bruxelles.
Strategia
«Stiamo raccogliendo i frutti della pianificazione degli scorsi anni. Con il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) abbiamo programmato le opere per la mobilità pubblica. Ora siamo alla fase della progettazione e della realizzazione». Manzoni sottolinea tre aspetti. Punto primo: «pianificare è fondamentale, è la pre-condizione per passare a progetti seri e concreti e intercettare le risorse statali». Secondo: «Si tratta di investimenti che alzeranno competitività e attrattività della città», avvicinandola ai modelli nord-europei. Terzo: «Sono opere che rientrano in un disegno unitario e coerente, un modo concreto per mettere in campo politiche di sostenibilità ambientale: favorire la mobilità dolce, la cura del ferro, il potenziamento del trasporto pubblico, la riduzione del traffico».
I progetti
Manzoni squaderna numeri e dati. Si parte dalla nuova tramvia che sarà realizzata in città, dalla Pendolina alla Fiera passando per via Volturno, il centro, la stazione Fs.Un progetto da 363 milioni di euro finanzato dal Ministero delle Infrastrutture con 359,5 milioni: il contributo più grande che la città abbia mai ricevuto da Roma per un’opera pubblica. Se nei quartieri ovest arriverà il tram, a est sono in arrivo i lavori legati all’alta velocità Brescia-Verona: tra Mazzano e Verona si sta già lavorando, nel tratto tra Brescia e Mazzano si è ancora alla fase progettuale. Il 14 giugno 2021 è arrivato il parere positivo della commissione Via e a inizio dicembre il progetto preliminare è stato approvato dal commissario straordinario per l’opera. Ora la palla è passata a Cepav Due che dovrà sviluppare il progetto definitivo: i lavori dovrebbero partire non prima del 2024.
In tutto il tratto Brescia-Mazzano vale 555 milioni di euro, l’investimento sul territorio cittadino ne assorbe 330. Pare la volta buona anche per lo scalo merci Piccola Velocità di via Dalmazia. La società italo-svizzera Teralp intende sviluppare terminali intermodali all’avanguardia a Milano (Smistamento) e Brescia per ottimizzare le gallerie ferroviarie del San Gottardo e del Monte Ceneri. Alla Piccola l’investimento si aggira tra i 50 e i milioni. Rfi ha invece in cantiere lavori su binari e accesso alla Piccola da ovest per altri 78 milioni.
Nel contratto di programma delle Ferrovie c’è anche il collegamento ferroviario Brescia-Montichiari, sfruttando i binari della Brescia-Parma e realizzando ex novo il tratto tra Ghedi e la cittadina monteclarense. Si procederà per lotti funzionali, partendo dal raddoppio e dall’elettrificazione della Brescia-San Zeno così da sviluppare un servizio suburbano (corse frequenti e cadenzate). I lavori nel capoluogo, spiega Manzoni, valgono 84 milioni. Altro tassello della cura del ferro è la nuova stazione al Violino sulla linea Brescia-Iseo dove sarà sviluppato un servizio suburbano. Progetto da 3 milioni, lavori entro l’anno. Risorse. Capitolo bus: dai tre filoni del Piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile e dai fondi del Pnrr sono arrivate risorse per il rinnovo della flotta. Si punterà su mezzi green a biometano, sperimentando anche elettrico e idrogeno. In tutto (compresa la quota aziendale) si tratta di 57 milioni di euro in dieci anni.
Ci sono poi tre progetti in capo a Brescia Infrastrutture: il nuovo parcheggio scambiatore a Prealpino (15 milioni), le barriere fonoassorbenti a Sanpolino (3 milioni), l’autostazione bus (2). Infine le piste ciclabili: i progetti della Loggia hanno intercettato 4 milioni di euro dal Pnrr. Con quelle risorse saranno realizzati più tratti (ad esempio in via Zadei e in via Lamarmora); 1,8 milioni saranno destinati al percorso dalla stazione Fs all’Università. Tutti tasselli di un unico mosaico, insiste Manzoni: rendere la mobilità di Brescia sempre più sostenibile.
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