Farmacia comunale privatizzata: il caso divide la Giunta di Bovezzo

La società Farmacia Sant’Apollonio ha presentato rinuncia, subentra la Mrc srls. La replica alle osservazioni in Consiglio della sindaca Ghidoni
La farmacia comunale di Bovezzo - © www.giornaledibrescia.it
La farmacia comunale di Bovezzo - © www.giornaledibrescia.it
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Allo stesso modo in cui una crepa, se non viene riparata, rischia di allargarsi e far crollare la struttura, a pochi mesi dalle elezioni amministrative la Giunta di Bovezzo inizia a mostrare delle spaccature sempre più profonde.

È emerso con forza a chi ha assistito al Consiglio comunale dello scorso 21 dicembre, nel corso del quale l’assessore con delega all’Ambiente, alla Gestione rifiuti e al Parco delle Colline Mario Folli ha vestito i panni che solitamente sono della minoranza, andando a muovere osservazioni e critiche all’operato dei suoi colleghi e della sindaca Sara Ghidoni.

Che fossero sorti dei dissapori era già chiaro sin dalla decisione presa dall’Amministrazione di dare in gestione la farmacia comunale a privati. Una scelta che Folli aveva pubblicamente affermato di non condividere. Sul tema l’assessore è tornato nel corso del Consiglio, presentando un’interrogazione (firmata anche dal consigliere di maggioranza Aurelio Gelmini) alla quale Ghidoni dovrà fornire una risposta scritta.

Il nodo

«Appreso che il soggetto vincente del bando per l’assegnazione della farmacia è la srl Sant’Apollonio - ha esposto Folli -, società costituita il 29 settembre e avente come socio unico la nostra concittadina Vittoria Pagnoni, che risulta essere socia anche della farmacia De Michelis, e considerato che la neo costituita società vincitrice, come da visura camerale, risulta avere la propria sede legale all’attuale farmacia comunale, chiediamo alla sindaca se l’amministratore unico della Patrimonio Bovezzo o altri della nostra Amministrazione comunale abbiano autorizzato la srl a fissare la sede legale alla nostra farmacia comunale ed eventualmente a che titolo è stata lasciata tale autorizzazione in presenza di un bando aperto».

Folli ha infine chiesto che venga prodotto un parere legale scritto «al fine di escludere ogni possibile motivo di invalidamento del bando». La farmacia non è però l’unico pomo della discordia: nel corso dei suoi interventi l’assessore ha lamentato «l’assenza, reiterata, a bilancio di alcuni fondi richiesti per l’Ambiente e il mancato finanziamento da parte del Comune di alcuni progetti all’istituto comprensivo». La sindaca ha però assicurato che «nel corso dell’anno scolastico verranno reperite le risorse necessarie a finanziarli».

Lo sviluppo

La società Farmacia Sant’Apollonio ha presentato rinuncia. La prima classificata, che aveva garantito al Comune di Bovezzo un canone del 10,10% sul fatturato dell’intero anno, non gestirà la farmacia di via Vittorio Veneto in quanto «non più interessata», spiega l’assessore Matteo Grandelli.

Al suo posto è subentrata la seconda in graduatoria, la Mrc srls, che corrisponderà all’ente locale un canone annuo pari al 4,11% sul fatturato oltre che l’affitto dei locali e un contributo una tantum. «Parliamo di una società specializzata nella gestione di farmacie - spiega la sindaca Sara Ghidoni -, che si sta espandendo in modo importante». 

I prossimi step dell’iter di aggiudicazione prevedono che la Mrc Srls versi una quota di 20mila euro, per poi dare avvio alla stipula del contratto tra la Patrimonio Bovezzo, società interamente pubblica dell’ente locale, e il futuro gestore. Automaticamente, quindi, l’interrogazione presentata nel corso del Consiglio comunale dello scorso 21 dicembre dall’assessore Mario Folli, «è superata» spiegano Ghidoni e Grandelli

A proposito delle osservazioni fatte da Folli nel Consiglio ad alcuni aspetti dell’operato della Giunta, la sindaca replica osservando come «Folli abbia posto delle domande legittime alle quali abbiamo risposto punto su punto: all’interno dell’Amministrazione di Bovezzo ci sono sempre state sensibilità diverse: aspetto, quest’ultimo, che a mio parere costituisce un valore aggiunto».

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