Farmacia comunale di Bovezzo in gestione a privati, nasce un comitato per il no

Per il sindaco la scelta è obbligata per evitare il rischio d’impresa. Giunta non allineata
La farmacia comunale di Bovezzo - © www.giornaledibrescia.it
La farmacia comunale di Bovezzo - © www.giornaledibrescia.it
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La battaglia contro la cessione della licenza della farmacia comunale per i prossimi 30 anni, decisa dall’Amministrazione guidata da Sara Ghidoni, è iniziata.

A dichiarare guerra è un gruppo di cittadini che, nei giorni scorsi, ha creato il comitato «Sos farmacia di Bovezzo», avviando una campagna informativa attraverso dei volantini autofinanziati distribuiti alla popolazione del paese.

La protesta

«A poche ore dal volantinaggio molte persone ci hanno contattato, desiderose di avere maggiori informazioni - si legge in una nota del neonato comitato -. Abbiamo avuto la conferma che la farmacia, inaugurata nel 2011 durante il mandato Bazzani, rappresenta un punto di riferimento per molti bovezzesi e che le sue sorti stanno a cuore a molti cittadini come noi: in questi anni la farmacia ha fatturato utili che hanno consentito di pagare le spese del mutuo e investire i guadagni in attività e servizi per la comunità, quindi non comprendiamo per quale ragione, a pochi anni dallo scadere del mutuo, proprio quando sta per arrivare il momento di investire tutti gli utili in servizi per i cittadini, l’Amministrazione decida di darla a privati».

«Stiamo parlando di valorizzazione del patrimonio comunale (la farmacia rimarrà di proprietà comunale) e della necessità di spogliarci del rischio d’impresa - hanno spiegato sindaco e vicesindaco nel Consiglio comunale dello scorso 19 luglio -. Dal 2017 il mercato delle farmacie è cambiato: oggi c’è una concorrenza agguerrita e, benché la nostra non abbia mai dato flussi di cassa negativi, abbiamo visto nei bilanci che dal 2017 ha avuto ricavi in calo, salvo una risalita nel 2022».

Una spiegazione che non convince il comitato, e neppure, sembra, tutta la Giunta: «Non credete a chi vi dice che è in perdita - scrivono dal comitato -: non è vero! Produce profitto e fattura oltre 1 milione di euro all’anno! Noi riteniamo che questa decisione non debba essere unilaterale e che debbano essere i cittadini a decidere perché stiamo parlando di un bene pubblico». Nelle prossime ore il comitato renderà pubblici i nomi dei referenti.

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