Ex Carnevali: dopo i vandali, firmata l’ordinanza per la chiusura

La scossa è arrivata. Con le segnalazioni delle famiglie, con il reportage del nostro giornale e con l’azione del curatore e dei suoi legali che ora è stata resa pubblica. Da più parti le cose si stanno muovendo per mettere un freno al degrado e al deperimento dello stabile ex Carnevali, fallimento Bani, di via Cefalonia in città.
L’ordinanza sindacale per la chiusura degli accessi e il ripristino sia degli spazi esterni che interni è pronta e nelle prossime ore sarà firmata e notificata a tutti gli interessanti. Una rapida soluzione della questione è d’altra parte nell’interesse di tutti: dei curatori che non vogliono veder deperire lo stabile, e quindi il suo valore sul mercato, per poterlo vendere alla migliore cifra possibile per provare a soddisfare i credito ancora aperti, dell’amministrazione comunale, che non può tollerare la nascita di un nuovo dormitorio abusivo per clandestini, sbandati e criminali e per le famiglie del quartiere, preoccupate che i ragazzini che vi si sono introdotti per compiere atti di vandalismo possano anche farsi del male.
Ricostruzione

L’accelerazione ad una vicenda aperta da almeno cinque anni ma rimasta a lungo sottotraccia era arrivata alla fine di maggio, un lunedì mattina, quando alcuni genitori avevano scritto preoccupati alla redazione spiegando che la domenica precedente alcuni amici dei loro figli erano entrati nel negozio dismesso e lo avevano trasformato per qualche ora in una palestra in cui fare pratica di vandalismo puro, sfondando vetrate, distruggendo arredi ed espositori ma anche incendiando cataloghi e cartellini dei prezzi, accendendo falò ai piedi delle scale mobili già danneggiate.
I video realizzati sono stati postati sui social dai protagonisti come trofei e hanno raccolto commenti e apprezzamenti da diversi coetanei compresi alcuni «ci avete rubato l’idea» di altri ragazzini che evidentemente ambivano allo stesso stabile. Le immagini sono rimbalzate dai vari gruppi e sono arrivate agli occhi di alcuni genitori che hanno scritto anche al Giornale di Brescia. Una situazione che, qualche ora più tardi, abbiamo riscontrato direttamente documentando con foto e video porte aperte e arredi distrutti.

Nei giorni successivi il curatore fallimentare ha dato mandato al suo legale di fiducia di presentare denuncia per i danneggiamenti subiti dallo stabile a lui affidato e nelle scorse ore la Polizia locale ha effettuato un nuovo sopralluogo, constatando che gli atti vandalici si sono ripetuti. La macchina amministrativa si è dunque messa in movimento su tutti i fronti. Una nuova scadenza è all’orizzonte: il 5 luglio l’intero stabile andrà all’asta sull’apposito portale collegato al tribunale di Brescia. Prezzo di partenza 3,5 milioni di euro, rilancio minimo di 35mila. «Non saranno accettate offerte inferiori al prezzo base» si legge nel bando pubblicato.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
