Ex Carnevali, distruggono tutto per vantarsi sui social: le foto dei danni

Le rampe di scale mobili che collegavano i diversi piani erano il simbolo dell’eleganza al passo con i tempi che si voleva, e riusciva, a vendere. Oggi sono il manifesto del vandalismo, dell’incuria e del degrado che, in meno di tre anni, ha preso pieno possesso dello stabile.

Basta un’occhiata dall’esterno per capire in quali condizioni versi lo stabile di via Cefalonia che per anni è stata la sede del gruppo di Abbigliamento Carnevali ma è dall’interno che si può vedere dove sia arrivata l’inciviltà. E con un giro in rete si trovano anche foto e video che lo testimoniano.

La segnalazione è arrivata in redazione nel fine settimana: a scrivere la famiglia di un adolescente che abita in quartiere e che ha visto, tra i profili dei suoi amici, i video dello scempio compiuto tra gli arredi rimasti nel negozio, postati in rete come trofei e commentati con invidia da altri ragazzini: «Ci avete rubato l’idea». C’è di più. I ragazzini hanno ammassato cataloghi e scaffali e appiccato il fuoco in diversi punti. Anche a giorni di distanza le tracce del loro passaggio, e di altri prima di loro, sono evidenti.

Danni e degrado

La celebre scala mobile devastata dai vandali - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

In quartiere c’era stata preoccupazione per i giacigli dei senzatetto sotto il porticato, del parcheggio sul retro usato come latrina. Ma all’intero si vede qualcosa di diverso. Non è stata la necessità di trovare un riparo e neppure la scelta di portare via qualcosa che si sarebbe potuto rivendere. Solo il piacere di distruggere tutto. Negli specchi si vedono i segni delle pedate, sui muri ci sono disegni osceni, scritte contro le forze dell’ordine e le tag di chi le ha lasciate. I pochi armadietti ed espositori rimasti sono stati sventrati e presi a calci.

Lo scenario non cambia neppure negli uffici o nel parcheggio sotterraneo: estintori svuotati, manichette srotolate, quadri elettrici divelti. A quanto risulta l’ultima asta promossa dal curatore fallimentare per l’immobile, nell’aprile del 2021 con base a 7,4 milioni di euro, era andata deserta. Tra poco di più un mese ci sarà un nuovo appuntamento in tribunale.

Sui social le fiamme per il gusto di vantarsi sui social - © www.giornaledibrescia.it

Le segnalazioni in merito a quanto accade in quello che un tempo, nemmeno troppo lontano, era uno dei regni dello shopping cittadino, sono arrivate anche alle forze di polizia e la Polizia locale ha eseguito più di un accertamento sull’immobile e non è escluso che a breve possa imporre azioni più drastiche di interdizione degli accessi. I ragazzini che, commettendo un reato di cui forse non si rendono conto, sono entrati nello stabile si sono lasciati dietro una pesante lista di danni e hanno rischiato di farsi male ma per ora non sembra ci sia il rischio illegalità diffusa di altri stabili abbandonati in città. Ma per evitarlo con certezza serve agire rapidamente. Non tanto per la storia, ma per tutelare il futuro.

Nuova asta il 5 luglio

L'avviso è pubblico. «I beni sono venduti al prezzo base di 3.500.000,00 oltre imposte di legge, spese e accessori. Non saranno accettate offerte inferiori al prezzo base». Il rilancio minimo è di 35mila euro.

Appuntamento al prossimo 5 luglio quando l’ex Carnevali di via Cefalonia 77 in città andrà nuovamente all’asta sulla piattaforma online collegata al tribunale di Brescia. Un passaggio collegato al fallimento del gruppo Bani.  Fino ad oggi nessuno si è mai fatto avanti per dare una nuova vita all’immobile commerciale che si sviluppa su 8.418 metri quadri e sei piani e costruito nel 1991 dai costi di gestione non certo limitati. 
Stando alla perizia, giusto per fare un esempio «la spesa energetica (illuminazione, servizi, climatizzazione) varia da 15mila euro al mese nel periodo invernale a 25mila euro al mese nel periodo estivo». 

Le regole per le offerte sono chiare: «Le offerte irrevocabili di acquisto dovranno essere trasmesse entro le 12 di lunedì 4 luglio 2022. Il giorno successivo alle 15 il curatore effettuerà l’esame delle offerte, verificando la regolarità delle stesse nonché la correttezza e la completezza delle informazioni e dei documenti richiesti» è spiegato nell’avviso pubblico di gara.