Emergenza gatti: ancora pochi quelli sterilizzati e dotati di microchip

Lo fa notare il canile sanitario di Ats. Rolfi: «Al bando per i gattili ha aderito solo Desenzano»
GLI OSPITI DEL CANILE
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A Brescia non esiste un problema di cani randagi. Ma una vera emergenza gatti sì. È quanto emerso in estrema sintesi nel corso della visita dell’assessore regionale Fabio Rolfi al canile sanitario di Ats in via Orzinuovi, dove vengono portati gli animali domestici ritrovati per strada: dai cani senza proprietario a quelli vaganti, dai gatti liberi o di colonia a quelli rinvenuti feritili.

Il dato del 2021 parla di 1.009 cani recuperati, 748 dei quali restituiti al legittimo proprietario grazie al microchip e alla connessa anagrafe canina (che conta 228mila iscritti), mentre quel 25% che resta senza un padrone per dieci giorni rimane ospite della struttura di Ats, sottoposto alle visite, a trattamenti antiparassitari e vaccinali, quindi sterilizzato e poi affidato ai canili rifugio in attesa di essere adottato.

«Al momento delle 80 gabbie che abbiamo a disposizione qui nel canile sanitario - spiega il responsabile Antonio Di Loreto - ne sono occupate meno di una quindicina. Gli stalli sono tutti rinfrescati l’estate e riscaldati l’inverno».

Tra le attività amministrative che stanno tenendo occupati i dodici dipendenti del canile, in queste settimane estive, vi è il rilascio del passaporto per il proprio cane: «Ne rilasciamo dai 16 ai 18 al giorno per i nuovi animali iscritti all’anagrafe canina - continua Di Loreto - perché le persone se li vogliono portare in vacanza, li ritengono membri della famiglia. In un anno ne rilasceremo oltre mille».

Strutture insufficienti

Se per i cani applicare il microchip è divenuto un automatismo strettamente collegato all’anagrafe canina, almeno da noi in Lombardia, non altrettanto - nonostante la legge lo imponga - si può dire per il microchip identificativo dei gatti. Purtroppo sussiste la tendenza a non sterlizzare i propri felini e a volte, quando ci si trova dinnanzi a cucciolate numerose, alcuni proprietari senza scrupoli abbandonano i piccoli, ritenendo erroneamente che il gatto possa sempre e comunque cavarsela da solo. Ma spesso queste bestiole costituiscono un pericolo, ad esempio sulle strade, perché possono venire investite o causare incidenti, e inoltre se non sterilizzate possono continuare a riprodursi.

«Grazie alla collaborazione con le associazioni riusciamo a sterilizzare almeno otto gatti al giorno - continua Di Loreto -, e arriviamoin un anno a 1.200/1.300, tra gatti di colonia o gatti recuperati dai volontari delle realtà animaliste. Nel 2021 abbiamo recuperato poi 271 gatti perché feriti o traumatizzati».

La visita dell’assessore Rolfi al canile sanitario di Ats in via Orzinuovi - © www.giornaledibrescia.it
La visita dell’assessore Rolfi al canile sanitario di Ats in via Orzinuovi - © www.giornaledibrescia.it

Certo, servirebbero più strutture per ospitare gatti non di colonia presenti sul territorio, anche se fa riflettere un dato fornito dallo stesso assessore Rolfi: «La Regione Lombardia di recente ha emanato un bando rivolto a tutti i Comuni per la realizzazione di gattili sanitari pubblici, cui però ha aderito il solo Comune di Desenzano». A tal proposito il direttore generale di Ats, Claudio Sileo, rivolge un «appello ai sindaci, affinché siano più sensibili sulla problematica dei gatti», promuovendo la cultura del microchip e della sterilizzazione.

«Stretta è poi la collaborazione tra Ats e le associazioni animaliste per lavorare insieme su vari fronti», ha concluso la direttrice sanitaria di Ats, Laura Lanfredini. «La sanità a Brescia è all’avanguardia anche per gli animali - ha concluso l’assessore Rolfi al termine della visita -, e questo canile è un orgoglio. Nelle città che cambiano il rapporto con gli animali d’affezione sarà sempre più intenso, per questo servono politiche virtuose con la creazione di canili e gattili rifugio, una consulta delle associazioni che si occupano di animali, corsi di formazione anche nelle scuole».

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