Domenico Prosperi e quell'ultimo atto di generosità

Le note del Silenzio sono risuonate in via Gramsci in occasione del disvelamento della stele dedicata a Domenico Prosperi, l’assistente della Polizia di Stato, deceduto a seguito di un conflitto a fuoco avvenuto durante una rapina in banca l’8 febbraio del 1988.

Mimmo, così lo chiamavano gli amici, morirà 11 giorni dopo in ospedale per le ferite riportate durante la sparatoria e in occasione dei trent’anni la città di Brescia ha voluto così onorare quel poliziotto.

Alla cerimonia ha preso parte il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, che ha voluto ringraziare Brescia per questo gesto di riconoscenza nei confronti di un agente caduto nell’adempimento del suo dovere.

Dopo la posa di una corona di fiori alla stele, la seconda parte della cerimonia è proseguita al sesto piano della Questura di Brescia, dove a Domanico Prosperi è stata intitolata l’aula magna. Il Capo della Polizia nel suo intervento ha voluto ricordare l’ultimo gesto di Prosperi poco prima di morire: lasciare parte della donazione fatta dalla banca al figlio di un amico poliziotto, un bimbo di 17 mesi, per un delicato intervento da fare a Bruxelles. Padre e figlio erano a Brescia stamattina, insieme al fratello e alla sorella di Prosperi, Marco e Filomena.

Un ricordo commosso di Mimmo è stato quindi quello di Maria Angela Natali, oggi sostituto commissario di Polizia Stradale, all’epoca giovane allieva che quella mattina in via Gramsci era di pattuglia con Prosperi. E al quale probabilmente, deve la vita.