Dal Donbass, Spartaco alla madre: «La guerra sarà lunga»

Il bresciano Massimiliano Cavalieri, ricercato in Italia dal 2019, tiene aggiornata quasi quotidianamente la sua famiglia
Massimiliano Cavalleri, detto Spartaco - Foto tratta da Facebook © www.giornaledibrescia.it
Massimiliano Cavalleri, detto Spartaco - Foto tratta da Facebook © www.giornaledibrescia.it
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Tiene aggiornata quasi quotidianamente la sua famiglia in Italia. «L’ho visto in video chiamata, aveva le occhiaie, ma era sereno, anche se mi ha detto che secondo lui la guerra durerà ancora un bel po’». Lo racconta la mamma di Massimiliano Cavalleri, palazzolese, 46 anni, nome di battaglia: Spartaco. Ricercato dalle autorità italiane sta combattendo in Donbass.

«Ha sempre avuto la passione per il combattimento e gli ideali della Russia. Ha fatto il paracadutista e il volontario degli alpini nel Kosovo, avrebbe voluto entrare nell’esercito italiano, ma non aveva più l’età, così è partito come volontario a fianco delle milizie russe» spiega la madre. «Vorrei andare a trovarlo, non lo vedo da tre anni. L’ultima volta sono stata da lui nel 2019, per il suo matrimonio».

Massimilano «Spartaco», invece, non tornerà in Italia, sebbene abbia dichiarato in alcune interviste a media filorussi di sentirne la mancanza. Qui infatti ad attenderlo ci sarebbero le porte del carcere, come chiesto dalla Procura di Genova che nel 2019 lo ha accusato di terrorismo.

Al telefono con la madre racconta una verità diversa rispetto a quella conosciuta dall’Occidente. «Mi dice che in televisione non viene detta la verità» spiega la donna. «Mio figlio mi racconta che a Mariupol sono gli ucraini a farsi scudo dei civili, e delle donne e dei bambini da loro uccisi in Donbass negli ultimi otto anni nessuno ha mai parlato. Di più non mi racconta, ma non lo faceva nemmeno prima di partire».

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