Criminalità in via Orzinuovi: nel mirino un compro oro e una tabaccheria
«Ora stai a terra e non guardarmi. Volta la faccia...» tuona l’energumeno sotto un passamontagna calato sul viso. Le fascette da elettricista strette ai polsi mordono le carni. La paura è a mille. Lo sguardo agitato della giovane commessa si incontra più volte con la pistola che salta inquietante davanti al viso anche del titolare del compro-oro. Un buco nero molto più eloquente delle frasi mormorate a denti stretti dai due rapinatori. Accanto alla donna a terra uno dei titolari dell’attività, sorpreso dai ladri mentre usciva dalla porta sul retro.

La commessa piange, la paura non impedisce un blando tentativo di reazione che i due rapinatori spengono sul nascere. E oltre ad aver svuotato tutte le vetrine e la cassaforte, se ne vanno una decina di minuti dopo, lasciando titolare e dipendente stesi sul pavimento coi polsi stretti dietro la schiena, non dopo aver loro rubato anche il portafoglio e aver sfilato dalla mano della donna un anello. Diverse poi le minacce pronunciate all’insegna dei due: «Attenti a quello che fate e dite...». Poi l’allarme lanciato alla Polizia e le squadre delle Volanti e della Scientifica che si sono alternate sul luogo della rapina.
È l’epilogo dell’assalto che si è consumata mercoledì sera, poco dopo le 19.10 al negozio «Oro in Euro», un compro-oro avviato da tempo di via Orzinuovi 105.
La ricostruzione
I fatti sono avvenuti in poco più di dieci minuti. Si considera dai 12 ai 15 minuti, con l’azione dei due banditi registrata dalle telecamere di sorveglianza. Un lasso di tempo durato un’eternità per le vittime, dove i due sconosciuti, armati di pistola, si sono proiettati dall’ingresso sul retro della gioielleria e con la minaccia dell’arma hanno avuto la meglio sul titolare e la commessa.Ingente il bottino e ad ora non precisato: i ladri hanno svuotato dall’interno dell’attività tutte le vetrine e dopo essersi fatti consegnare le chiavi della cassaforte, hanno fatto razzia dell’oro e persino dei pendenti in acciaio e in argento. I due (si parla di uno straniero di colore di alta statura, senza inflessione, e di un uomo tarchiato che parlava con accento del sud) hanno atteso la chiusura del negozio e si sono appostati dietro la porta. Alla sua apertura l’assalto. Poco prima una ragazza avrebbe attardato l’uscita del personale. Si indaga anche su questa donna.
Il furto
Prima le hanno tagliato con una lama affilata le gomme dell’auto, quindi nella confusione conseguente alla sua partenza con l’utilitaria e al constatare il danno, mentre alcuni clienti la stavano aiutando a cambiare almeno una gomma, una mano lesta le ha sottratto la borsa appoggiata sui sedili nell’abitacolo, con dentro l’incasso della giornata.

Il fatto è accaduto giovedì scorso alla tabaccheria di via Orzinuovi 107, mentre l’assalto al vicino compro-oro è avvenuto la settimana successiva. Il furto è avvenuto a danno di una persona che collabora nella gestione della tabaccheria. Inutile descrivere la delusione della vittima che è stata sorpresa per certi aspetti dalla sua stessa buona fede nei confronti delle persone sconosciute che l’hanno assistita nella brutta vicenda.
In realtà, con il senno di poi, dopo la rapina alla gioielleria che confina con la tabaccheria, c’è chi ipotizza che ad agire siano stati gli stessi soggetti che necessariamente tenevano d’occhio da qualche tempo il compro-oro.
Per sapere che il negozio di preziosi aveva una porta che dava sul retro e che poco dopo alle ore 19, dopo aver riposto tutti i beni delle vetrine e degli espositori in cassaforte, titolari e commesse sarebbero usciti da quel varco da cui si sono affacciati i rapinatori giunti da un vicino parco dopo aver scavalcato un bassa recinzione, sarebbe stato necessario appostarsi nei pressi dell’attività per sorvegliare i movimenti del personale e pianificare l’assalto. L’edificio che ospita le attività è attiguo al piazzale dell’ex Agenzia delle Entrate, chiusa da tempo e in stato di abbandono.
L’ipotesi quindi è che chi ha agito abbia «arrotondato» con questo furto con destrezza prima di agire direttamente sul negozio di preziosi. Anche in questo caso il provento del furto non è stato comunicato ma è immaginabile se si pensa che si tratta di una tabaccheria ricevitoria storica della città e se si considera che ora in tabaccheria si fanno anche molte altre operazioni e versamenti.
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